martedì 29 ottobre 2013

DJ FRANCESCO ADOTTAMI

Come è ormai noto, la scorsa settimana l'universo delle fashion blogger è stato stravolto da una notizia eccezionale da Colonna di Destra di Repubblica.it, ovvero la dura presa di posizione della blogger Chiara Biasi contro alcune calunnie a discapito della sua immagine.

Da tempo la giovanissima Biasi lamentava di essere vittima di tanti, troppi insulti ingiusti in pubblica piazza nota come Web. La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza della blogger è stata la pubblicazione di un post-fake dal suo (presunto) profilo Instagram ufficiale per mano di sconosciuti hackers, che evidentemente non devono avere troppo in simpatia la signorina. Dopo questo atto imperdonabile, la Biasi ha deciso di avviare un'azione legale contro i suoi molestatori.
Il messaggio in questione faceva passare la povera Biasi come una stronza che sputa sulle sue innumerevoli fan, scatenando un polverone di polemiche che non si vedeva dai tempi della prima apparizione televisiva di Chiara Ferragni. Bei tempi. 

mercoledì 23 ottobre 2013

Stylist, questi sconosciuti.

Oggi mi sono svegliata talmente buona e generosa verso l'umanità che ho deciso di dedicare due righe a qualche nome della Muoda che apprezzo.


Vice Italia - June Issue
Stimulus Rewind - Stylist Francesco Artibani / Fotografa Martina Giammaria

Da anni ormai sono un'accanita divoratrice di magazine, online e non, e mi sono fatta un'idea ben precisa su cosa mi piace e cosa butto nel cestino. Soprattutto mi sono fatta un'idea cristallina su le persone da stalkare - nel senso più positivo del termine, sia chiaro - e da cui imparare qualcosa. Già perché dovete sapere che la sottoscritta, oltre a blaterale fiumi di parole su infiniti fogli virtuali, spacciandosi per una fèscion bloggè, ha anche un piccolo, forse imbarazzante sogno nel cassetto, ovvero quello di fare la stylist. 
Occasionalmente mi sono improvvisata stylist delle poracce per alcuni servizi fotografici, mettendo sottosopra il mio armadio e impazzendo per cercare abiti a destra e a manca. Nessun rimpianto, nessun rimorso, anzi. 
Tuttavia non mi sento ancora pronta ad aggiungere alla mia bio stylist, così come Nicoletta Reggio ha scritto Fotografa Freelance alla sua. Ma spero di arrivarci, prima o poi. 

Romanticismi a parte, nel corso del tempo ho stilato una mia personale lista di stylist che preferisco, quelli che incombo su Instagram o di cui non mi perdo nessun editoriale. 
Oggi è giunto il momento di renderla pubblica e di fare qualche nome, perché i fotografi di moda li conoscono tutti, perfino mia mamma sa chi è Terry Richardson, ma gli stylist un po' meno. E poi mica posso stare sempre qui a parlare male della pelle cadente di Anna dello Russo, no? Insomma, ogni tanto bisogna anche fare qualche buona azione e farsi belli davanti al Karma. 
Detto questo, ecco alcuni nomi che più apprezzo, tutti rigorosamente italiani perché anche basta guardare sempre all'estero, oh.

venerdì 18 ottobre 2013

Le felpe sono tra noi.


C'è stato un tempo in cui la sottoscritta non era così figa come appare oggi su Instagram. Lo so, è difficile da immaginare, ma anch'io sono un essere umano e come tale ho commesso degli errori stilistici che nascondo - ancora - nel mio armadio. 

Esattamente in quel brutto periodo noto come Adolescenza, ho attraversato diversi e imbarazzanti momenti modaioli, come quello Emily The Strange, oppure Ho Scoperto H&M Mi vesto Solo Così, e perfino un breve ma intenso periodo in cui mi ispiravo a Brody Dalle.
Tuttavia, la fase critica che mi ha più segnata è stata quella Voglio Fare la Skater, che prevedeva: t-shirt di Tony Hawk quando le trovavo della mia taglia (impresa impossibile), scarpe della Etnies e Globe, pantaloni da uomo che boyfriend jeans Acne cosa? e tante, tante, tantissime felpe. Tutte rigorosamente Fruit of the Loom, di ogni colore e di ogni tipo, con zip, senza zip, cappuccio, senza cappuccio e così via. 
Era bello uscire di casa in felpa senza vergognarsi, anzi, ma poi purtroppo è arrivato quel momento nella vita di ogni giovane e ingenua donna in cui ci piace il Vintage. E quindi addio System of a Down, addio scarpe da muratore, addio skate e, soprattutto, addio adorate felpe. Tutto rimpiazzato da gonne sempre troppo larghe, giacche che puzzano di naftalina, maglioncini su maglioncini e scarpe col tacco basso. Sembri vecchia, tutti ti chiamano nonna, ma tu continui per la tua strada, sicura di aver trovato il giusto cammino nella vita, una passione che mai e poi mai abbandonerai. Ovviamente, il colpo di fulmine è durato poco.
Ne sono uscita del tutto, lo giuro.

Oggi continuo a vestirmi di merda, ma almeno non sembro una vecchia. 
E le felpe? Abbandonate! Così poco fashion, per niente trendy, assolutamente no chic, la felpa non compariva nemmeno lontanamente nei miei pensieri davanti all'armadio. 
Fino a qualche anno fa.

giovedì 10 ottobre 2013

Suola carro armato e il ritorno all'adolescenza.

O meglio, Lug Sole, così potete darvi un tono con le amiche.
Ma procediamo con calma.

Carven, Carven, quanto ti voglio bene

Già in quinta elementare avevo dei gusti opinabili e una precoce predilezione verso le scarpe brutte. Così un giorno, in balia del fenomeno Spice Girls — nessun rimpianto, nessun rimorso — convinsi mia madre a comprarmi delle scarpe in perfetto stile Ginger Spice. Ovvero degli orèndi stivaletti neri metallizzati "bombati" firmati Fornarina, o Killah Babe, non ricordo ma era comunque una di quelle marche da ragazzina alla moda per quei tempi. Il fatto ancor più preoccupante è che questi orèndi stivaletti avevano nientepopodimenoche una zeppa di 5cm con suola CARRO ARMATO.
Madre mia, come hai potuto permettere ciò?

Passano gli anni, passano (fortunatamente?) le mode, ma in seconda media casco di nuovo nella trappola del cattivo gusto. Galeotta fu mia sorella, che mi consigliò di comprare delle scarpe gialle, nere e bianche CAT della Caterpillar. Già questo poteva bastare come sciagura estetica, invece dovete aggiungere alle suddette calzature una bella zeppa bianca 3cm con suola CARRO ARMATO. Si sa, l'adolescenza è un brutto periodo, si fanno cose folli e se ci mettete anche una sorella di dieci anni più grande, che vive a Firenze e che ti dice che Si queste scarpe sono fighissime, originali, alla moda... eccetera, il danno è fatto, e senza pensarci due volte ti ritrovi con ai piedi delle scarpe da muratore. 


domenica 6 ottobre 2013

#MOVIDABOLOGNESE: THE 5 L.A. STORIES @ L'INDE LE PALAIS

Visto che vi voglio bbène e che come fèscion bloggèr mi sento in dovere di informarvi su ogni evento che reputo interessante, ecco che per l'ennesima volta mi ritrovo a sbandierare ai quattro venti un'occasione d'oro per sfoggiare i vostri outfit migliori. 

E poi, se non lo faccio io, ma chi ve lo dice, eh?


THE 5 L.A. STORIES @ L'INDE LE PALAIS























La nota boutique bolognese, L'Inde Le Palais, in collaborazione con LineaPelle e Brama, presenterà ben cinque brand provenienti da una delle città più fighe del pianeta terra, ovvero Los Angeles. 


martedì 1 ottobre 2013

DIN DON COMUNICAZIONE DI SERVIZIO #3

CECILIA GOES TO PINTEREST!

Dopo tre mesi di disintossicazione da Facebook e Instagram, mi sembrava giusto inaugurare un nuovo social network, così tanto per colmare quel grande vuoto lasciato dall'ormai abbandonato stalking. Sia mai che mi venga in mente di occupare il tempo con lo studio, eh. 
Dunque adesso mi potete trovare anche su Pinterest – Next Level: sotto casa vostra o dal macellaio di fiducia – al link Pinterest.com/dariamalaria
Come sempre ben poca moda, perché inizio con tutti i buoni propositi di questo mondo, ma poi mi perdo tra le mie mille cose e mi ritrovo a postare foto di gattini e serpentelli tenerissimi, gente che piange, gente che si abbraccia e che si vuole tanto bbène, cieli stellati e supernova. Immancabili bacheche di Sailor Moon e, ovviamente, di scarpe brutte. 


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