martedì 26 novembre 2013

La Moda ai tempi dell'Instagram

Se le celebrità sono irraggiungibili un motivo c'é. 

Questi social network sono davvero una bomba per spiare i nostri amati idoli del cuore, possiamo perfino scrivere a Stefano Gabbana su Twitter, argomentare di fanta-politica con Flavia Vento e, addirittura, seguire su Instagram la lingua di Miley Cyrus
Ma non so per quale assurdo motivo, a volte mi sembra tutto un po' too much. Siamo sicuri che vogliamo vedere i nostri beniamini nelle vesti di persone normali, lontani dai riflettori? O, peggio, sorprenderli in atteggiamenti imbarazzanti, mentre si rendono ridicoli?
Io forse no.
Abbiamo talmente idealizzato questi personaggi che quando poi li becchi che si sparano - brutti - selfie nel cesso o che scrivono frasine sdolcinate da bimbaminkia su Twitter i punti stima precipitano drasticamente. 
Insomma, io non voglio vedere Karl Lagerfeld senza occhiali da sole, no no, non voglio! Io mi rifiuto di leggere Enzo Miccio che dà il buongiorno a tutti i suoi followers o Francesco Scognamiglio che scrive sempre, sempre in CAPS LOCK! 

Voglio illudermi che siate perfetti, come nei miei sogni. 

Tuttavia, ho una buona dose di masochismo e questo mi permette di continuare imperterrita a incombere su ogni profilo virtuale esistente nel web di ogni vip di fama mondiale. 
Ma, soprattutto, sono un'inguaribile stronza che si diverte a deridere 'ste gran fighe del mondo del féscion nelle loro pose peggiori. Ebbene si.


martedì 12 novembre 2013

Lo vogliamo Oversize, il cappotto.


Con il solito tempismo che mi contraddistingue, oggi arrivo anch'io a parlare di Cappotti

Ho un certo rapporto di puro amore-odio con i cappotti. 
Li amo, adoro i vecchi modelli vintage da comprare in qualche negozio di nicchia, mi fanno impazzire quelli in stile oversizecocoon, e ne vorrei a decine dai toni pastello. Purtroppo però sono sempre senza soldi, sono poco più alta di Sarah Jessica Parker e tendo sempre, inevitabilmente, a vestirmi di nero. 

Ecco il dramma che sono costretta a vivere.


martedì 5 novembre 2013

Vi racconto una barzelletta: Jeremy Scott da Moschino.


Nelle ultime settimane il mondo della moda ha visto non pochi cambiamenti.
In primis Jil Sander, la Regina del minimalismo, ha lasciato, per la terza volta, dico terza volta signori, la direzione del suo omonimo brand. Jil, ma perché? Datti pace una buona volta.
In seguito sono partiti i primi rumors su un possibile Gabriele Colangelo alla guida di Jil Sander. E speriamo che sia vero! 
Di qualche mese fa invece la notizia che vede il nostro Alessandro dell'Acqua, quello di N°21 per intenderci, nuovo direttore creativo di Rochas. E anche in questo caso gioia nell'alto dei cieli.
Ultimissimo, ma non meno importante, anzi, l'annuncio che proclama l'arrivo del mio amato Nicolas Ghesquière alla guida di Louis Vuitton. Già, per chi non lo sapesse, il buon vecchio Marc Jacobs ha lasciato la maison parigina con la collezione spring/summer 2014, un vero tripudio di tutto ciò che ha segnato l'Era Jacobs da Louis Vuitton. 

Questo è il punto della situazione, ma penso che non ci possiamo lamentare. O meglio, potremmo non lamentarci se non ci fosse un'altra news su un recente cambio di guardia. Signori, tenetevi forte: 
JEREMY SCOTT DA MOSCHINO

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