venerdì 12 novembre 2010

Yves Saint Larent. Pierre Bergé, l'amour fou.

Giusto oggi pomeriggio sono andata al Cinema Lumière di Bologna (da sola, per la prima volta, ma devo dire che non è così malaccio come sembra), per la proiezione di "Yves Saint Laurent. Pierre Bergé, l'amour fou", film-documentario su uno dei più grandi stilisti che il mondo della moda abbia mai avuto. 
Diretto dal regista Pierre Thoretton e uscito nelle sale il 22 settembre 2010, il film è una finestra aperta sulla carriera gloriosa di Saint Laurent, ma soprattutto ci porta nella vita privata di questo timido e riservato enfant prodige. 
Premetto che aihmè ho perso i primi 10 minuti di film.. che inizia (almeno per me) con un giovanissimo  e promettente Yves Saint Laurent che fa i primi passi nel mondo della moda lavorando per Christian Dior. Da qui, la sua carriera è un susseguirsi continuo di successi: nel 1957, alla morte di Christian Dior, viene chiamato a prendere il suo posto nell'omonima maison parigina; nel 1962, abbandonata la casa di moda, Yves decide di fondare la  sua omonima etichetta insieme al socio-compagno Pierre Bergé, subito acclamata dalla critica. Il documentario fa quindi un'interessante panoramica su come sia nato e si sia alimentato il mito dello stilsta parigino, grazie al suo genio creativo e all'audacia che ha sempre dimostrato nelle sue innovative collezioni (la cosidetta "Mondrian haute couture collection" del 1965, tanto per citarne una). 
Tutto questo è accompagnato da foto inedite e da documenti audio-visivi, ma soprattutto dalla figura di Pierre Bergé, che ci racconta il lato nascosto dello stilista e del loro rapporto. Attraverso le loro case, gli oggetti e le molte opere d'arte collezionate insieme, Bergé fa rivivere i ricordi di una vita passata accanto a Saint Laurent, le loro gioie quotidiane, le grandi soddisfazioni lavorative e i party mondani, ma anche i drammi della droga e dell'alcool che afflissero lo stilista a partire dalla metà degli anni '70. Inoltre, l'atteggiamento sempre più riservato e schivo di Yves, tratto caratteristico della sua personalità, che negli ultimi anni era diventato una forma di depressione e di chiusura in se stesso. Credo di aver detto abbastanza e vi lascio almeno con la curiosità di conoscere il finale (se si può chiamare "finale"..).  

Bel film insomma, ovviamente segnato dal punto di vista di Bergé, ma comunque un ottimo documentario per conoscere ancor più da vicino questo immenso e amato genio della moda. Ammetto anche di aver avuto la pelle d'oca in più occasioni alla vista di tutti quei meravigliosi abiti e di Yves Saint Laurent acclamato dalla folla in delirio.. OMG.


C.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...