domenica 11 marzo 2012

PARIS FASHION WEEK F/W 2012-13

CONSIDERAZIONI:
Finalmente arrivo a scrivere anche dell'ultima settimana della moda, quella che vede Parigi come protagonista. Allora, le cose da dire sono davvero tante, troppe, e non so da dove iniziare! In primis, devo riconoscere che non sono state molte le collezioni da mettere in top e alcune delle mie maison preferite (vedi Givenchy, Miu Miu, Ann Demeulemeester, Balenciaga, Lanvin) non mi hanno troppo entusiasmata.
Da citare tra le migliori:

Valentino

Yves Saint Laurent
Bellissime. Ottima chiusura per Stefano Pilati, che con questa collezione sancisce la fine della collaborazione con Yves Saint Laurent, che andava avanti ormai dal 2004. I rumors attribuiscono questa decisione ad alcune tensioni, ormai insostenibili, che il designer aveva con i vertici dell'azienda. Tuttavia, sembra ormai definitivo anche il suo sostituto, ovvero Hedi Slimane. Stefano Pilati è, secondo me, uno dei migliori e più talentuosi stilisti in circolazione: ha fatto rinascere dalle proprie ceneri una maison di moda come Yves Saint Laurent, donandogli grinta e contemporaneità, senza tradire l'eleganza, la ricercatezza e le radici di questa storica griffe. Lacrime Stefano, lacrime. 

Molto interessante anche la collezione di Dries Van Noten, in particolare per le fantastiche stampe utilizzate (un po' il trend della stagione)
Queste stampe sono nate dalla collaborazione con il Victoria & Albert Museum di Londra: sono state fotografate stampe giapponesi, cinesi, batik e tangke tibetane, e in seguito frammentate, ricomposte e stampate sul tessuto. 

Sono apparse anche gelide o selvagge donne delle nevi:
Alexander McQueen

 Gareth Pugh

 Mugler

 Viktor&Rolf
Mi è piaciuta moltissimo la collezione di Alexander McQueen. Credo proprio che Sarah Burton stia facendo un ottimo lavoro presso la maison, ovviamente il suo tocco è meno visionario e folle del suo defunto direttore creativo, ma si sta dimostrando all'altezza dell'arduo compito che le è stato affidato. Nota personale: sbaglio o la Burton si sta lentamente allontanando dai canoni e dallo stile McQueen? In questa ultima collezione sembra che sia emersa più la creatività personale della stilista che non le memorie di McQueen.
Interessante anche la collezione di Gareth Pugh: dark, selvaggia, pelle e pelliccia a far da padroni, su donne-guerriere a metà strada tra tribù selvagge e civiltà aliene.
Bella anche la collezione di Viktor&Rolf! La scorsa stagione mi avevano deluso con la loro leziosa collezione ispirata agli anni '50, reinterpretati in chiave pop e super-color. Questa volta mettono in scena un mix riuscito di eleganza e sensualità, sempre con un tocco di ironia e stravaganza. 

Insolito look androgino in alcuni show:
Junya Watanabe

Miu Miu

Stella McCartney
Di sicuro una scelta azzardata quella di Miuccia di portare in passerella completi maschili anni '70 sdrammatizzati da stampe colorate e d'ispirazione Art Nouveau, tessuti lucidi e cravatte increspate. Chissà se i fan di Miu Miu hanno apprezzato la svolta invernale (a me piace, non mi strappo i capelli dalla gioia, ma sicuramente meglio della precedente collezione), quel che è certo è la parola chiave di Miuccia per questa stagione: pantaloni.
Anche questa volta Stella McCartney mi delude abbastanza. Non so voi, ma io ho la sensazione che si trattino di capi di Zara. Oppure di capi perfetti da far copiare a Zara. Tuttavia, anche questa volta, molto meglio della precedente collezione. Degni di nota: scarpe, borse e capispalla oversize. 

Altra considerazione: Chanel. Adesso mi addentrerò in un campo minato e, forse, guadagnerò le antipatie di molti, ma io Chanel non lo capisco. Indubbio il genio creativo di Karl Lagerfeld, ma spesso le sue collezioni mi sembrano alquanto ripetitive e "confuse". Con le sue 67 uscite si ha l'impressione di perdere il filo conduttore della sfilata e che ci sia troppa carne sul fuoco. 

Mi è piaciuta moltissimo anche la sfilata di Comme Des Garçons, soprattutto per i giochi di volumi e la scelta dei colori e delle stampe.

Oltre alle stampe e ai tessuti lucidi, un altro must have della prossima stagione sembra essere la pelle, declinata in ogni colore e lavorazione.
 Loewe

Céline
Solo per citare alcuni esempi, ma la lista è lunghissima. Invasione di pelle ovunque. Gioia per me.
Thumbs up anche per Chalayan! Bellissima la sua collezione che, più che abiti, sembra abbia portato in scena una vera e propria tavolozza di colori. Non è semplice abbigliamento, ma un'espressione artistica in cui gli accostamenti cromatici e le linee, la dimensione plastica se vogliamo, prendono il sopravvento e si plasmano sui corpi delle modelle. 

Ultima nota: adocchiato e deciso il prossimo DIY rubato dalle sfilate
Gonna asimmetrica by Maison Martin Margiela! Appena trovo una gonnellaccia lunga/plissettata in qualche mercato mi metto subito a lavoro! 
Avete notato la quantità di gonne lunghe, longdress e spacchi (anche doppi) vertiginosi? Sono totalmente innamorata di questi capi, sono la mia fissa cronica. sono mesi che cerco gonne e/o abiti da tagliare per farci dei lunghi spacchi (non inguinale come quello di Belen. Non ho farfalline da mettere in mostra), ma non ho ancora trovato nulla. Il problema è il tessuto: molte gonne che trovo sono elasticizzate e tagliandole c'è il riccio dell'effetto "ondulato". 
"Spacchi e scolli profondi a V" la storia infinita della mia vita. 

Termino qui il mio soliloquio, anche se ci sarebbero altre mille cose su cui scrivere. Ma Haider Ackermann? Fantastico, come sempre.

C.

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