mercoledì 3 aprile 2013

Chi non ha soldi ha buon Adobe Photoshop

Signori Dolce e Gabbana, non credete che i vostri sobri bijoux siano fatti apposta per me? 

La verità è che non metto foto di come mi vesto perché scoprireste che sto in pigiama (tipo lui) più del tempo concesso a una ragazza della mia età. E poi sono sei mesi che non faccio shopping. Ma meglio per voi, se potessi vestirmi come nella mia mente vi farei vergognare delle vostre felpe Kenzo. Ma non voglio arrecarvi simile trauma, quindi continuo a stare in pigiama. 
Sono il corrispettivo blogger del parrucchiere medio, che ha notoriamente sempre dei capelli di merda nonostante il suo lavoro. 

Tuttavia, a volte mi fermo a pensare, con lo sguardo vuoto verso il soffitto, che questa triste realtà non si addice assolutamente alla mia persona, a me, fashion blogger di fama paesana. Trovo ingiusto che io non possa vestirmi da super figa ed essere fotografata per questo, e trovo ancor più vergognoso che nessuno mi regali vestiti da sfoggiare, nonostante i miei numerosi articoli su Frizzifrizzi.it di supporto a nuovi brand. Ma accetto volentieri anche magazine indipendenti e libri illustrati, sappiatelo.

Detto questo, vi confido che spesso, molto spesso, mi piace immaginarmi in abiti lussuosi, sfilare sotto i portici di Borgo San Pietro con vestiti da urlo, completi trendissimi, pencil skirt che non hanno bisogno di modifiche e pantaloni dal taglio maschile perfetti. Basta minigonne di H&M, vestitini succinti da ragazzina di sedici anni e scarpe logore, basta!
Molte volte cedo a frivoli pensieri del tipo "fossi ricca mi venderei ai peggiori trend del momento, in barba al second-hand e alla parsimonia" e poi "che si fottano il consumo intelligente e lo stile personale" e infine "Fashion victim is the way!"
Ma si, che male ci sarebbe? 
Inutile additare con le fiamme negli occhi le varie trendsetter che si vestono monomarca, come uscite dall'ultima sfilata di turno, per poi scadere nel più classico "mi passasse i vestiti Miuccia Prada anch'io mi vestirei bene". Un po' come "questa opera d'arte potevo farla anch'io". Mbè, non l'hai fatta. E Miuccia Prada non ti passa i vestiti. 
Che poi, mica è così semplice vestirsi con gli abiti regalati, devono azzeccare la taglia, eh. 



Non merito anch'io simile trattamento? 
Non volete vedermi vestita come una top model?

Ovviamente no.
Ma lasciatemi sognare, lasciatemi nella mia cabina armadio immaginaria vestita come Hanneli Mustaparta e lasciatemi dimenticare la mia maglietta-pigiama dei My Little Pony. Una nana come me, che ha scoperto solo tre giorni fa di essere alta un metro e @#!!¡..ette, quando ha sempre pensato di arrivare almeno al metro e sessantaquattro, ha bisogno di scarpe da sogno per illudersi di essere alta almeno quanto una normoragazza

Detto questo, voglio fare una panoramica delle collezioni primavera-estate, dando liberissimo sfogo alle mie più perverse fantasie. E con "fantasie" intendo seriamente "cose fantastiche, frutto dell'immaginazione", perché, non avendo la materia prima da fotografare, mi sono arrangiata con quel che passava il convento.

Visto che la primavera è alle poste (si spera) e i nostri armadi implorano una rinfrescata, vediamo cosa ci offre quel calderone che si chiama pret-à-porter: per le strade, almeno quelle sotto casa mia, impazza ancora la moda sporty, che vuole tutte con la felpa dell'Adidas e il New Era in testa, ma le maggiori collezioni avevano ben altro per la testa e speravano di lanciare altri trend evidentemente, quando a Settembre già pensavano alla futura bella stagione. Per fortuna c'è Zara, che soddisfa sempre i capricci di onnipotenza degli stilisti. 
Tralasciando stampe floreali, shorts e vestiti bon ton, che non sono proprio il massimo dell'originalità di questi tempi, ecco alcuni tormentoni che hanno popolato le sfilate delle collezioni ss2013, alcuni discutibili, altri azzeccati e altri ancora falliti.


ATTENZIONE: POTREI SEMBRARE (MOLTO) PIÚ FIGA DI COME SONO IN REALTÁ. 

PITONATO 

Ebbene si, è tornato! È così fall-winter 2011, quando Prada, Valentino, Chloé e compagnia si erano messi d'accordo per farci apprezzare il pattern ufficiale della milf d'alto bordo. Il pitonato è un po' come la mia periartrite: ogni due anni torna a farsi sentire. 

In senso orario: Preen, Gianfranco Ferré, Gucci, Proenza Schouler. 


RIGHE

È giusto definirlo un trend? Chi può dirlo, fatto sta che le righe non passano mai di moda e tanto meno in questa stagione, visto che alcuni brand hanno deciso di propinarcele in tutte le salse: trendy futurismi, reminiscenze retrò, rich(bitch) girl e bon ton.

In senso orario: Marc Jacobs, Christian Dior, Costume National, Jonathan Saunders. 


DENIM

L'intramontabile denim. Il tessuto più amato dagli italiani e non solo viene interpretato nelle più disparate combinazioni e nel total look. Ne avevamo bisogno? Forse no, ma durante le fashion weeks ha fatto tanto clamore e io non potevo essere da meno. 

In senso orario: Balmain, Jean Paul Gaultier, Miu Miu, Chanel.


BRA
Non bisogna essere John Nash per renderci conto che il reggiseno a vista fa molto tendenza in questo periodo. Basta fare un salto da Zara e ne abbiamo subito la conferma. A me piace assai e credo fermamente che sia l'unico vantaggio che noi "tavole da stiro" abbiamo rispetto alle super maggiorate, tiè. 

In senso orario: Jonathan Saunders, Balenciaga, Miu Miu.

CROP TOP

Vedi sopra.
Sporty frou frou, geometrico, effetto grunge e perfino chic, che altro volete di più? 

In senso orario: J. W. Anderson, Balenciaga, Phillip Lim, Giambattista Valli.


GLADIATORS 

Sono tornati! Una delle mie più grandi passioni irrealizzabili, poiché ho le gambe di Topolino. Ho comprato ben due paia di gladiators nel lontano lontano.. 2008? 2009? Insomma, l'anno in cui Zara era invasa da queste scarpe e potevi trovarle anche alla Pam. 
Morale delle favola: non me ne sono mai separata e ho fatto bene. 

In senso orario: Acne, Altuzarra, Alexander Wang.


TARTAN

Chi ha detto che il tartan è roba da vecchi? Chi ha solo immaginato che la fantasia "a quadrati" fosse roba per il triste autunno? Chi è stato?  Sciocchi! Ecco a voi il pattern scozzese in chiave radical chic, vagamente etnico, vedo-non-vedo(-vedo) e pigiama grunge. 

In senso orario: Emporio Armani, Max Mara, Phillip Lim, Dries Van Noten.


SEE-THROUGH COAT

Perché il dispiacere più grande di indossare un impermeabile è il dover nascondere l'intero look. Quindi, un bel cappotto-impermeabile trasparente è quel che ci vuole. Fa tendenza, fa simpatia ed è perfetto per le piogge estive improvvise. 
Se l'argomento vi sta a cuore, poco tempo fa ho scritto un articoletto che vi potrebbe interessare.

Da sinistra: Valentino, Azzaro.



ABITI-GIACCA O VICEVERSA

Non temete, questo trend esiste solo nella mia testa.
Sono anni, ma che dico, decenni che voglio una giacca da usare come mini abito! Zara, cazzo, potevi copiarne ben due, cosa te lo ha impedito, eh? E poi ammettiamolo, ci starei da Dio. 

Da sinistra: Chalayan, Francesco Scognamiglio.


BIANCO COME SE PIOVESSE

Scelto soprattutto per look minimal, dalle linee pulite e tagli basic, molto in voga ultimamente. 
Scusate se alcuni dettagli degli abiti sono coperti dai miei bellissimi, lunghissimi, setosissimi capelli.

In senso orario: Hermès, Marco de Vincenzo, Marni, Givenchy.



Bei tempi quando le passerelle dettavano legge e decidevano senza ombra di dubbio come dovevamo vestirci: l'anno delle borchie, quello del color blocking e quello ancora del beige. Si, erano riusciti perfino a farci desiderare il BEIGE. 
Oggi no, è tutto così confuso, vago, ci sentiamo perse, senza una guida, un punto di riferimento, e ci ritroviamo a prendere ispirazione dall'account Instagram di Eleonora Carisi. 
Quel che è certo è che la spring-summer '13 ci ha regalato uno dei migliori trend ever, ovvero le SCARPE DI MERDA, gentilmente sponsorizzato da CélinePrada e molti altri.
Grazie, vado subito in Montagnola a comprare scarpe da tre euro dai pakistani. 

Morale della favola: datemi un lavoro e du' soldi che devo rifarmi il guardaroba prima della fine del mondo, ormai prossima (grazie Corea eh).


PS Ringrazio Mea, amica e fotografa emergente, nonché mia fidata personal photoshopper nel momento del bisogno.



Cecilia

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