domenica 9 febbraio 2014

Uomini col mocassino


Per qualche oscuro, misterioso motivo il mio ultimo post (questo qui) è stato molto apprezzato dal pubblico maschile. Quindi diciamo tutti ciao ai nuovi lettori masculi che sono approdati sul mio blog: CIAO UOMINI.

Se siete qui nella speranza di vedere le mie tette, vi dico subito che ciò non accadrà mai. 

Ecco, adesso che abbiamo testato la fedeltà dei lettori e abbiamo sfoltito le fila, possiamo procedere.

Per festeggiare il lieto evento mediatico, ho deciso di dedicare un post agli orrori del guardaroba maschile
Insomma, qualcuno doveva dirvelo prima o poi che anche voi fate un po' merda quando uscite di casa. E questa volta, solo per questa volta, con "fare merda" intendo il modo in cui vi vestite e non il vostro essere uomini.



Premessa: voi uomini siete fortunati. Oltre a non dover perdere sangue cinque giorni al mese, con tutti gli sbalzi di umore che ne consegue, a non dover vivere la tragedia napoletana dei peli superflui e nemmeno il dramma di partorire un coso di 4 chili dalla vostra vagina, per non parlare del dolore delle scarpe col tacco, avete anche la grazia divina di non avere problemi d'abbigliamento. 
Si sa, se una ragazza si veste di merda è subito lapidazione in pubblica piazza, se si trascura per qualche giorno è subito additata come quella che c'ha i probblèmi, ma se tutto questo accade a un uomo... bè dai, che ci vuoi fare è un uomo.  

CAZZO DITE. 

NEL 2014 NON TOLLERO PIÙ QUESTA SCUSANTE. SIAMO TUTTI MATURI E SUFFICIENTEMENTE VITTIME DEL SISTEMA PER AVERE UN GUSTO DECENTE NEL VESTIRSI E, SOPRATTUTTO, PER VIVERE CON ANSIA E TERRORE IL GIUDIZIO ALTRUI SUL NOSTRO ASPETTO.
Ma insomma, il fenomeno Metrosexual non vi ha insegnato niente? 
Ma ben venga la metrosessualità, finalmente anche l'uomo moderno sa cosa vuol dire vivere in una società spietata e superficiale come la nostra. Ma tiè.

Tuttavia, anche se la storia per voi è più facile – basta vedere che a Bologna ci sono più negozi fighi per uomo che per donna (stronzi) – riuscite comunque a rovinare tutto.

Ma procediamo con ordine.


LA CAMICIA
La camicia è arte, è amore in cotone. Vorrei avere qui con me Maurizio Costanzo per farvi capire che la camicia è alla base del giusto guardaroba maschile.


Non potete pensare di indossare una qualunquissima camicia in orrido poliestere e aver risolto il look per la serata, e magari sentirvi anche fighi ed eleganti. No, per carità. E poi osate un po' di colore, di fantasie, non potete sempre cavarvela con una banale, semplice, inflazionata camicia "da boscaiolo", no signori, troppo facile. 
Come se non bastasse ci sono dei grandissimi NO della camicia, che voi, sì sì proprio voi, continuate imperterriti a commettere.

LA CAMICIA BIANCA DI LINO
Ma stiamo scherzando? Io devo camminare per strada e correre il rischio di vedere simile aborto sartoriale? Non me ne frega un cazzo se fa gipsy chic, urban bohèmien o chissà quale altra stronzata vi ha raccontato la mamma, la camicia di lino bianca è La Morte. Lapo, vale anche per te.

LA CAMICIA CON INSERTI A CONTRASTO
Non so con quale altro modo carino posso chiamarla, visto che per me è merda allo stato puro. Se non avete capito a cosa mi riferisco, ecco una bella foto d'archivio 

Se indossate camicie così è ovvio che non volete scopare nella vita.

PICCOLI ACCORGIMENTI
Mettetevelo bene in testa una volta per tutte: la camicia va dentro ai pantaloni, dentro! 
La camicia va abbottonata fino all'ultimo bottone, non rompete le palle.
La camicia a maniche corte è no e se fa caldo per quella a maniche lunghe allora mettetevi una t-shirt di H&M.
Assolutamente vietata la camicia avvitata, cioè stretta in vita per poi allargarsi leggermente. No, manco ai matrimoni. 

Se fossi la vostra fidanzata vi regalerei un sacco di camicie in morbida seta con stampe pazzesche da poter vantare in ufficio, invece vi meritate le camicie-body che vi regalano le vostre morose.


I JEANS

Ok, ci piacciono i jeans skinny anche per voi maschietti, soprattutto se avete delle belle gambe. Anzi, a dire la verità, le gambe un po' torte hanno un certo fascino su di me, ma sorvoliamo. 
Adesso vi spiego con una semplice proporzione algebrica un principio basilare per i jeans –>  
SKINNY : FIGO = FUSEAUX STRIZZA CHIAPPE : GIANNI SPERTI

Non bisogna essere Alan Turing o Nepero per capire che i pantaloni troppo, troppo, troppo attillati non fanno sesso, anzi. Inutile quindi dirvi che se vi vedo con un paio di Meggings vi strappo il cuore a morsi. Per quei fortunati che non sanno cosa sono questi spaventosi meggings, vi dico solo che sono i leggings per gli uomini. Stendiamo un velo pietoso.

ATTENZIONE: il colore. Penso che possiamo lasciarci tutti alle spalle quel brutto periodo in cui tutti voi tentavate di fare gli eccentrici e stilosi indossando pantaloni di dubbio gusto, consigliati certamente dalla morosa, declinati nei peggio colori e nelle peggiori fantasie.Il jeans non si tocca, vi passo al massimo un bordeaux e un verde (molto) scuro. Di più è subito cartellino rosso, perché non siete – per fortuna – Bryan Boy. Qui sotto una foto rappresentativa.

ATTENZIONE: Il risvolto ai pantaloni è cosa buona e giusta, soprattutto se dovete far vedere i vostri fighissimi calzini nuovi, ma non deve essere troppo largo, massimo 2,5 cm, altrimenti vi mozza la gamba e sembrate nani.


IL CAPPELLO ALLA PESCATORA
O cappello da pescatore? Fatto sta che ultimamente vedo questo fenomeno espandersi a macchia d'olio su molte teste. Temo che possa diventare popolare quasi quanto il berretto Carhartt. 
Lo so, il binomio cappello alla pescatora + bomber fa molto Oldboy

Ma vi assicuro che molti, appena vedono questo simpatico copricapo, pensano a lui:
ZIO MISSERI 

Devo andare avanti per farvi cambiare idea su questo cappello?


IL GILET
Come direbbe Amy Winehouse: no no noo
Ebbene sì, c'è ancora qualche pazzo che indossa il gilet. E con che spavalderia! Purtroppo non si limitano alla versione nera da manichino di Zara, no signori, osano come mai nella vita! Floreali, in raso colorato, damascato o in stampa jacquard, perfino laminato o con paillettes per i più audaci. 
Penso che valga anche per voi uomini se vi dico che è passato un bel po' di tempo da quando Kate Moss consacrò il gilet come must have nel 2007.


LA BARBA

Ci piace, lo ammettiamo tutte. E piace anche a voi maschietti, altrimenti non postereste tutte quelle foto bagna-figa su Facebook con la vostra folta barba da boscaiolo in primo piano. Stronzi, è giocare sleale. 
Tuttavia, a tutto c'è un limite. Perché non vogliamo uscire con la barba di Gesù di Nazareth e nemmeno con un fricchettone rivestito. Dunque regolatevi.


Tuttavia, nel dubbio, il metodo migliore per capire se siete vestiti bene secondo i miei validissimi e provati scientificamente criteri di stile è: guardatevi allo specchio e se sembrate Filippo Fiora davanti al Duomo di Milano allora non avete capito ggnènte; spogliatevi e ricominciate da capo. 




Qualche giorno fa ho visto un più che trentenne con dei rasta talmente lunghi che li teneva raggomitolati nella tasca del cappotto. 
Voglio sperare che i miei lettori siano di un livello più alto e che non debba stare qui a ricordarvi che i rasta sono l'anti-sesso. Nel dubbio, ve l'ho detto adesso.

Avete preso appunti e avete ascoltato la lezione con attenzione e interesse, e siete pronti a mettere in pratica gli insegnamenti, bravi, ma se poi scopro che vi depilate le braccia, allora ciao belli, andate a giocare su un altro blog. 


Cecilia


ps se vi state domandando che probblèmi c'ha questa? la risposta è semplice: si chiama Sindrome Premestruale. Se invece pensate che dovrei prendere più cazzo, vi dico che forse avete ragione.

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