martedì 9 novembre 2010

Vogue Casa

Adoro i supplementi di Vogue, spesso più della rivista stessa, che si tratti di Beauty in Vogue o Vogue Unique non importa, ci sono sempre servizi interessanti e foto spettacolari. Stavolta però il numero 34 di Casa Vogue merita proprio un post!
 Per chi non lo sapesse, questo supplemento esce due volte l’anno, ad aprile e ad ottobre, e non è una mera raccolta di foto di appartamenti “hip” o di arredamento di lusso ma è una vera e propria rivista “extra”dedicata all’”arte di abitare” declinata in tutte le sue possibili accezioni. In particolare in questo numero si parla,tra l’altro, di architettura ecosostenibile (date un’occhiata a www.treehotel.se e ditemi se non vorreste una casetta sull’albero così!), design più o meno utile, cittadine disabitate fatte di sabbia sperdute nel deserto egiziano, suggerimenti sullo squatting nei quartieri di lusso londinesi e incursioni negli studi-abitazione di artisti quali Botero, Michael Nyman e Mario Schifano e nelle chiese-studio-abitazione di Lennart Rudstrom e Valerio Berruti, a quanto pare abitare in chiese sconsacrate è molto popolare al momento.
La parte migliore di questo numero però è “An immaculate tale” di Tim Walker. Ora, premettendo che un servizio di Tim Walker lo adorerei anche se avesse come tema uno sputo sul marciapiede, questo entra di diritto nei miei preferiti.


Scrive Javier Arroyuelo: “Il tempo, quel mistero che a noi umani sfugge, da sempre, nelle vicende fantastiche più suggestive e veramente irreali è malleabile. Il passaggio dal prevedibile quotidiano all’aldilà della fiaba avviene senza che si abbia il tempo di accorgersene; lo straordinario non spezza il flusso abituale delle cose ma, in segreto, lo dirotta verso un tempo parallelo.” Ecco dove siamo, in una dimensione parallela dove la vecchia villa che sembra abbandonata è in realtà abitata da una popolazione di esserini candidi ed eterei che si lasciano trasportare sullo stagno melmoso da imbarcazioni a forma di cigno e dormono sotto il letto quando non te ne accorgi. Quegli esserini non puoi vederli, puoi solo avvertirne la presenza grazie ad un alito di vento inconsueto o a un bagliore di notte, in mezzo al prato. Senti che i loro occhietti cerulei ti spiano ma non sai capire dove sono nascosti e si fanno beffe di noi poveri mortali resi ciechi dalla perdita dell’ innocenza mentre loro continuano la loro vita bucolica di sempre.
E adesso vorreste vedere tutte le foto, giusto? Eh no cari lettori pigroni, andatevele a cercare da soli! Al massimo posso lasciarvi un link, solo perchè sono buona :

(l'imbarazzante verità è che non sono riuscita a trovare nessuna foto da nessuna parte...che schiappa di blogger! )
V.


2 commenti:

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