mercoledì 11 maggio 2011

Maglia a rete

Yohji Yamamoto
Allude
Balenciaga
Iceberg

Mi piacciono molto le maglie a rete. Certo, vanno indossate con cautela e responsabilità, onde evitare spiacevoli effetti "battona" o darkettona pacchiana.  Lo scorso anno ho comprato, ad un banchetto dell'usato, una maglia aperta retata, con tanto di cappuccio (...).  Mi piace molto, ma l'unico problema è che è veramente troppo lunga: arriva fin sotto le ginocchia! L'ho indossata solo una volta (per andare al Decadence, serata bolognese a tema gotico-dark-fetish-blabla, a cui spesso partecipavo) e a questo punto pensavo di scorciarla. Consiglio: qualcuno conosce una tecnica per tagliare una maglia a rete senza rovinarla? Tagliandola e basta mi dà l'idea che si possa sfilare, ma farci l'orlo mi sembra un'impresa impossibile. (evviva i problemi inutili).  A proposito di maglie a rete, avete presente il maglione crochet della collezione f/w 2011 di Jil Sander? (CHE AMO)
            
Ebbene, da qualche mese a questa parte, da H&M c'è un maglione mooolto simile a 20 euro (19.95 per essere precisi). Non potendomi permettere l'originale mi sarei consolata con la copia low cost, ma purtroppo qui a Bologna è rimasto solo il modello color ruggine-arancione (bocciato). Quindi, se siete interessate e nel vostro H&M sotto casa c'è sempre questo capo in nero (invidia), fossi in voi, non me lo farei scappare.


* Preferisco fare pochi acquisti in queste note catene di abbigliamento low-cost, per svariati motivi che forse un giorno vi elencherò, ma ammetto che a volte si trovano delle buone occasioni che uniscono qualità-prezzo-design (e che non sono troppo riconoscibili e tipiche di quella o quell'altra marca - SECONDO ME capi-stereotipo da evitare come la peste) e che vale la pena comprare. Opinione personale.

C.

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