Dal 1940 in poi è un susseguirsi di scandalose riduzioni di tessuto e pelle scoperta, nel ’46 Louis Reard lancia l’”esplosivo” bikini e sulle spiagge italiane la polizia controlla che le misure dei costumi rientrino entro certi parametri di decenza.
Negli anni ’60 e ’70 si sperimentano modelli, decorazioni, tessuti di ogni tipo,
(Diana Dors a Venezia nel 1955 con un due pezzi in visone)
arrivano i primi tanga e i topless (fuori legge in Italia fino al 1983!), negli anni ’80 ritorna il costume intero, in lycra e sgambatissimo e da lì in poi gli outfit da spiaggia dei giorni nostri sono sotto gli occhi di tutti, con i tocchi di stile e le indecenze che ben conosciamo!
(Norma Kamali, Gucci [tocco di stile])
Francesca Cipriani....(indecenza part 2)
Chloè (eh beh...*LOVE*)
Personalmente i costumi da bagno che preferisco (e che pian piano stanno tornando sul mercato) sono i modelli in stile anni ’50: bikini con culottes a vita alta che coprono l’ombelico, reggiseni fascianti o vere e proprie “tutine” anti abbronzatura per un bon ton inconfondibile in un mare di sederi&tette al sole.
Nei classici negozi “da mare” si fa un po’ fatica a trovarli (consigli?) ma nel web ovviamente la scelta è piuttosto ampia. Due dei miei siti di shopping online preferiti sono The Red Dolly e Pin Up Girls Clothing
(The Red Dolly)
(Pin Up Girl Clothing)
e grazie a Pig ho scoperto anche Minnow Bathers Non male eh?
V.
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