Kane propone una collezione dall'allure dark, rigoroso, in cui il nero si fonde con il viola, il rosso e il blu per creare effetti cromatici ed ottici; si aggiungono fantasie animalier e floreali su abiti e completi di moiré gommato, nappa, seta tech e cashmere. Tuttavia, la formula non convince. Non è tutto da buttare, alcuni pezzi sono interessanti, ma nel complesso la collezione non entusiasma. Peccato.
Saunders presenta una collezione d'ispirazione retrò, fatta di stampe optical e floreali, completi maschili, gonne al ginocchio e cocktail dress. Ciò che fa la differenza sono i materiali: seta ruvida, taffetà, satin, cotone, lavorati per creare effetti tridimensionali e matelassè. Ruolo importante anche per i colori: verde bottiglia, rosso, carta da zucchero, verde acido e azzurro sono le tinte principali che donano alla collezione forte impatto ed identità. Non è da bocciare, ma arriva solo alla sufficienza.
Da citare anche la stilista Mary Katrantzou. La scorsa stagione avevo stroncato senza pietà la sua collezione, che riproponeva un uso smodato delle stampe che l'hanno resa nota su abiti elementari e privi di spessore sartoriale; per questo autunno/inverno invece ha dato prova di savoir-faire e doti creative, prestando più attenzione alla struttura dei capi, senza basare l'intera collezione solo sulle stampe digitali, che comunque restano il marchio di fabbrica per la stilista. La collezione non mi ha esaltata, ma sicuramente meglio della precedente.
Ed eccoci arrivati alle collezioni che ho più apprezzato di questa fashion week londinese:
Acne
Antonio Berardi
J. W. Anderson
John Rocha
Simone Rocha
Trovo che siano delle collezioni davvero di tendenza, attuali, adatte soprattutto ad un target giovane; un occhio di riguardo per i materiali, sporty, tech e leather in primis. Ho apprezzato molto anche i long dress in chiffon di Marios Schwab:
Grafismi in contrasto decorano gli abiti, dando alla luce giochi di trasparenze ed effetti body painting. Bellissimi.
C.
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