giovedì 29 ottobre 2015

Risorti dalle ceneri: Justin Bieber piace, fatevene una ragione.



Pensavate che fossi ormai diventata un'affermatissima giornalista di moda, una di quelle che detta legge e a cui i magazine non possono negare niente. Ebbene no, non ancora almeno, ma ci sto lavorando.

Per vostra fortuna, quindi, ci sono ancora dei paxxi che osano rimbalzarmi i pezzi. Ma poco male, perché, come già più volte ho detto, ho un blog dove posso fare il piffero che mi pare e, soprattutto, ho giusto un'etichetta che fa al caso nostro: #articolicestinati

Dunque, ecco un altro articolo cestinato – e forse giustamente, visto il protagonista – che va ad arricchire la mia rubrica di post falliti, ma, soprattutto, le vostre menti.

Nel mentre, mi è stato detto che sono usciti articoli simili al mio e che mi hanno battuto sul tempo nella pubblicazione – perché, capite bene, prima di pubblicarlo qui dovevo avere la conferma del rimbalzo –, ma ovviamente voglio prendermi tutto il merito e dire che sono io il genio che ha pensato per prima questa cosa, io io io.

Buona lettura.


giovedì 15 ottobre 2015

Se Jessica Fletcher potesse parlare (come noi)


Oggi Angela Lansbury compie ben novant'anni e mi sembrava giusto renderle omaggio come meglio potevo. In realtà, avrei voluto far stampare delle t-shirt con una bella immagine della signora, ma ahimè sarà per il prossimo anno.

Come omaggiare una delle mie persone preferite? Avesse Instagram, avrei già fatto un post con Le Migliori Foto di Angela Lansbury vedi quello a Robertone Cavalli, ma per ovvi motivi non è realizzabile. 

E allora ho pensato: perché non rendere il compleanno di Angela Lansbury una festa davvero virale e contagiosa? Perché non divulgare il verbo della Dama in giallo in tutto il mondo o, almeno, in tutto il web? Insomma, perché non angelalansburizzare la nostra vita solo per un giorno?


martedì 6 ottobre 2015

Tutte le sfilate che Vetements ha curato – ma senza saperlo.


Credo che il marchio Vetements non abbia bisogno di presentazioni. Tuttavia, ho un cuore tenero e uno spirito umanitario che mi portano a fare un breve recap per tutti coloro che evidentemente non hanno accesso un computer negli ultimi quattordici mesi.

Vetements è un brand parigino realizzato da un collettivo di designers capitanato da Demna Gvasalia, al secolo "alunno" di Margiela e, in seguito, di Louis Vuitton. Come se non bastasse, tutta la ciurma ha un pedigree di tutto rispetto, con diplomi presso il Royal Academy of Fine Arts a Antwerp. In sole tre stagioni, Vetements è diventato il brand più cool, più trendy, più desiderato, più indossato, più fotografato, più qualunque cosa voi pensiate del momento. Perché? Perché è un mix perfettamente riuscito di roba grunge-raver-trash con una forte attitudine underground e giochi di gender, che tanto sono attuali nella moda in questo momento storico.Dunque Vetements ha uno styling vincente perché propone tutto quello che adesso viene ritenuto figo e lo fa nel modo figo: capispalla oversize, sovrapposizioni insolite, stivali altezza coscia, jeans bellissimi, maschile-femminile come se non esistesse e tante altre belle cose. È il tipico brand che mia madre non capirebbe, perché sembra roba a caso uscita dal mio armadio di quando avevo diciassette anni e forse è proprio questa la forza del brand: prendete il peggio delle sottoculture giovanili, magari dell'Europa dell'Est post-sovietica o delle banlieu parigine, fatelo reinterpretare a bravi stilisti emergenti che bazzicano Tumblr e il Web, affiancate uno styling da paura et voilà, ecco il successo di Vetements.  

venerdì 2 ottobre 2015

Rick Owens SS16, la sfilata che vi ha fatto incazzare.

Il fine e intelligente titolo che grida allo scandalo sul sito de Il Corriere della Sera


L'internet è un posto bellissimo. Ti svegli la mattina, accendi il tuo pc e subito ti senti libero di condividere in mondovisione la tua opinione, qualunque essa sia. Che fanta-luogo meraviglioso, l'Internet.

Così devo essersi senti le mille mila persone che da 24 ore stanno sparando a zero su tutti i social e su tutti i siti a loro disposizione contro la collezione SS2016 di Rick Owens. Alcuni commenti mi hanno lasciata davvero basita, stronzi e aggressivi, manco avessero fatto sfilare nuda e ricoperta di feci la sorella di uno di voi. Ma colpa mia, ancora ho fiducia nel genere umano che si affaccia su Facebook.
Attenzione: nella moda come in altri settori specifici, prima di sputare un'offesa bisogna fermarsi, contare fino a dieci, fare un passo indietro e osservare il caso da più punti di vista, magari documentandosi, e poi, forse, dire la propria idea, forse.
Spesso però non succede così, ma ok, andiamo avanti.

Anzi no, facciamo un passo indietro.
Perché la collezione Rick Owens Spring/Summer 2016 ha fatto incazzare così tanto la gente? Semplice, lo stilista ha fatto sfilare alcune ginnaste-modelle mentre sorreggono altre donne come se fossero abiti o accessori umani. 


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