venerdì 9 marzo 2012

Rosemary's baby

Sono quattro anni che ho questo film nel computer, ma solo qualche sera fa ho trovato il coraggio di aprirlo con VLC e di guardarlo. Per anni mi son persa un gran bel film con tutti gli attributi. In realtà già sapevo trama, trailer, aneddoti, ecc... a memoria, però ero troppo influenzata dalle aspettative (di ansia) che mi ero creata che non riuscivo mai a decidermi di cliccare play. In momenti di buia come questo, senza megavideo, senza una connessione decente per scaricare film e il cinema col contagocce (giovedì prossimo We Need To Talk About Kevin all'Odeon di Bologna: sarò sola, se qualcuno vuole accompagnarmi è ben accetto. Eddai, solo 3 euro oltretutto), mi sono imposta di guardare tutti i film che ho sul pc. Tutti. Tra poco cederò anche Nightmare, lo so. 
Rosemary's Baby è un film di Roman Polanski del 1968, con protagonisti Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon e Sidney Blackmer, e tratto dall'omonimo romanzo di Ira Levin.
Una giovane coppia, Rosemary e Guy Woodhouse, si trasferisco in un poco raccomandabile palazzo di New York, noto per alcuni spiacevoli episodi passati legati a suicidi, anziane sorelle mangia-bambini e vecchi satanisti. A rendere il tutto ancora più inquietante ci pensa la comparsa di una coppia di eccentrici anziani, Minnie e Roman Castevet, che con invadenza entrano a far parte della vita dei Woodhouse. La storia prende una svolta decisamente interessante la notte in cui la giovane Rosemary è preda di un orribile ed inquietante incubo (oppure realtà?) che la vede vittima di un rito satanico. L'indomani Rosemary scopre di essere incinta, ma il lieto evento è oscurato da allarmanti episodi e da paranoie di complotti contro il bambino.
 
 
  
 
  
 

La costumista di questo film è Anthea Sylbert. Adoro lo stile di Rosemary ed perfetto su Mia Farrow: essendo ambientato nella seconda metà degli anni '60, lo styling delle protagonista è caratterizzato da minidress lineari stampati, e spesso abbelliti con colletti bianchi o bottoni, e cappotti corti doppio petto. Rosemary ricorda la modella-icona Twiggy, ma conserva tuttavia un aspetto delicato, genuino e quasi infantile. L'immagine candida della protagonista viene enfatizzata, a mio avviso, per rendere ancora più netto il contrasto con la vicenda narrativa, di satanismo e scene del terrore, della storia.
Bellissimo film. 

C.

2 commenti:

  1. Uhm, mi ricordo di aver commentato, ma non compare. Dunque, ripeto: davvero un bel film.
    Però ci sono scene che non riconosco. Hai per caso visto qualche versione inedita?

    (Anche io avevo fatto una miriade di stamp di questo film, appena posso li riposto tutti :-D)

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    Risposte
    1. Che io sappia no, credo sia la versione normale.

      (Si fallo, sono sono bellissime le stamp di questo film. Molte non le ho potute caricare altrimenti veniva fuori un post lunghissimo!!)

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