giovedì 22 gennaio 2015

Guida (per uomini) alla Menswear FW15



Ed eccoci qui a parlare di Moda Uomo.

Da ormai qualche anno le parole "Moda" e "Uomo" insieme non ci fanno più paura, anzi. L'umanità nell'ultimo decennio ha fatto passi da gigante nel progresso dell'abbigliamento maschile, partendo dalle grandi conquiste come La Gonna per Uomini e la serena Accettazione del Rosa nel 2010 fino alla Rivoluzione dei Metrosexual pochi anni dopo. 
Così, tra un selfie porno su Instagram e un pantalone acqua-in-casa, oggi siamo arrivati a dedicare maggior tempo e parole alla Moda Maschile. 

Per chi non se ne fosse accorto, o per chi non ha ancora capito cosa sta succedendo, da circa metà Gennaio siamo nel pieno della Menswear Fall-Winter 2015-16, le settimane della moda maschile che decideranno cosa sarà di tendenza e come vi vestirete al Plastic la prossima stagione autunno-inverno. 
La fase iniziale è toccata a Londra, poi Pitti Immagine Uomo, questo sconosciuto, la fiera dell'abbigliamento maschile che si tieni a Firenze, si prosegue con Milano e, in questo istante, è Parigi il campo di battaglia delle sfilate.

Fin qui tutto chiaro.
Le date sono fissate, i luoghi ci sono, adesso manca la parte più importante: chi e cosa. 



Premessa. 
Non ho avuto molto tempo per spulciarmi tutte le sfilate della menswear – perché troppo impegnata a preparare un esame gigante di Storia Contemporanea, per poi scoprire, solo quattro giorno prima dell'appello, che avevo sbagliato l'intero programma e la bibliografia da studiare #farcelamai – , molte le ho viste grazie ai millemille video su Instagram postati di fashion blogger chiaramente più professionali di me.
Tuttavia, mi sento in obbligo a fare un post a riguardo perché 1) si tratta di un tema d'attualità, perché 2) ogni tanto devo ricordarvi/mi che, tutto sommato, scrivo di moda e mi spaccio per una fashionz bloggè, e soprattutto perché 3) sento uno sfrenato spirito da crocerossina in me che mi spinge ad aiutare gli uomini alle prese con la moda.

Come avevo già anticipato qui, gli uomini, piccole creature confuse, non ce la possono fare con l'abbigliamento. 

Attenzione: non facciamo di tutti gli uomini un fascio, ci sono delle distinzioni ben precise da considerare prima di andare avanti. I soggetti in questione sono: 
  • uomini di età compresa tra i 25 e i 35 anni 
  • prevalentemente single 
  • segno zodiacale o ascendente Cancro, Bilancia o Capricorno. 
  • che pensano che Kenzo sia il fratello segreto di Ken Il Guerriero
  • ma che sanno che cinque colori diversi nello stesso look non vanno bene
  • hanno capito che il papillon è un privilegio di pochi, pochissimi eletti
  • e che i Ray Ban colorati anche basta
  • e che sono sufficientemente attenti al proprio aspetto da non uscire di casa con la felpa dei Korn e la kefiah come al liceo.
È un target ristretto e sfuggente che però non dobbiamo sottovalutare. O meglio, non dobbiamo abbandonare, perché, con le giuste dritte, potrebbero diventare i ragazzi ideali con cui uscire, gli amici fighi da fotografare su Instagram.
Ad un primo, superficiale sguardo, questi possono sembrare Hipster, ma non è così. Gli Hipster hanno già dei loro canoni estetici ben precisi – e discutibili
No signori, sto parlando del vostro amico che ha sempre rifiutato di accompagnarvi a fare shopping e poi, un giorno, come un fulmine a ciel sereno, si presenta con le Dr Martens e il calzino a vista; è quello che giustamente non conosce la differenza tra broccato e damascato, ma poi vi dice, tutto fiero, che ha comprato una camicia in seta. 

Sono gli uomini che vorrebbero, ma non osano troppo per paura di sbagliare. 
E io sono qui per guidarli nella complicata storia del Menswear FW 2015, tra i trend promettente e i nomi da ricordarsi per fare bella figura con le fighedelegno. 




UN RISVOLTO AL PANTALONE NON FA FASHIONZ

Ebbene sì, sono finiti i tempi in cui bastava fare un risvolto di, badate bene, 2 cm non di più, per farvi sentire i Derek Zoolander del pub sotto casa. Oggi i trend maschili sono molteplici, ambigui e inaspettati. Il gioco si è complicato e adesso dovete studiare, prendere appunti e impegnarvi un po' di più. 



LA PELLICCIA

Non pretendo che dall'oggi al domani voi iniziate ad uscire con una oversize pelliccia color caramello, per carità. Ma sappiate almeno che la possibilità c'è e che il magggìco mondo della moda vi vorrebbe così, imbacuccati come uomini bruti oltre la Barriera.
Uno dei molti che presenta questo trend è il marchio londinese KTZ, noto – voglio sperare – per il suo multiculturalismo estetico interpretato in chiave urban warriors, tema sull'onda del successo da ormai un anno. 
Anche per questa stagione il brand ha dato sfoggio dei suoi punti forti, e tra una bombetta british, una divisa alla Alexander Delarge e mantelle tribali, ecco che taaac spuntano qua e là maxi pellicce. 










IL CALZINO

Come già accennato prima, il calzino a vista non è abbastanza ormai. Per la prossima stagione invernale abbiamo un'evoluzione east european-gabber dell'indumento per il piedi. 
La nuova interpretazione ci è data dallo stilista russo Gosha Rubchinskiy, un nuovo, promettente talento che da un po' di tempo sta facendo parlare di sé e che vi consiglio di seguire. 
Il suo stile mi fa impazzire: un'estetica underground Anni Ottanta prima che il Muro di Berlino fosse abbattuto, skateboard in mano, teste rasate e via per le strade con quel look frega-un-cazzo-della-moda che grida quanto faccia schifo la società. 
E l'ultima collezione è così, aggiungeteci solo un tocco di Paninaro italiano e un'irriverenza anti-fashion che rende tutto più eccitante. E i calzini? alti e sopra i jeans.








L'ABITO

Abbiamo sdoganato la gonna, perché allora non il vestito? Ci pensa Edmund Ooi, astro nascente della moda. Oltre a parlarvene perché molto apprezzato dalla sottoscritta, vi faccio l'enorme piacere di segnalarvelo in quanto fashion designer ospite dell'Armani/Teatro di questa stagione, quindi un nome che promette grandi cose per il futuro.
La sua collezione menswear è un'apoteosi armonica di geometrie e linee nette, silhouttes pulite e tagli rigorosi, che, come ben sapete, sono tutte caratteristiche che apprezzo molto in un brand. Come se non bastasse, il giovane stilista propone abiti basic sul corpo maschile. Ai posteri l'ardua sentenza.






IL PANTALONE

Dal taglio elegante, sofisticato, sembrano lontani i tempi in cui vi strizzavate in fuseaux camuffati da skinny jeans. Prossima stagione tutti con un bel pantalone sartoriale, preferibilmente nei toni chiari e in tessuti squillanti. 
Troppo serio? Aggiungete l'amato risvolto altezza acqua in casa per strappare un sorriso a chi è in fila alla casa del Conad con voi. Avrete tutta la mia benedizione.
Un esempio? Quella bella collezione firmata Iceberg.






IL VINILE

Sì signori, tocca anche a voi. Non so se diventerà il prossimo trend di stagione, ma il vinile ha presenziato in qualche sfilata, quindi perché non puntarci? La verità è che adoro questo materiale e l'idea di vedere per strada tanti uomini pipistrello non mi dispiace. E poi è un'alternativa alla solita pelle. 
Chi ha fatto largo uso del vinile è stato Raf Simons nella sua collezione autobiografica che ha fatto gridare di gioia molti di noi. Per lui il vinile è nero e austero, ma con quell'effetto lucido che allenta la tensione, oppure si trasforma in un audace rosso kitsch.







IL BOMBER

Il bomber è il mio capospalla maschile preferito, del tipo che anche il peggiore punkabbèstia di via Irnerio può attirare la mia attenzione se ha indosso un bel bomber. Mi sembra di capire che non sono l'unica a pensarla così. Per la prossima stagione infatti molti bomber hanno sfilato sotto i riflettori: in tutti i colori e fantasie possibile, in ogni taglio e per ogni occasione.
Ottimo esempio è la collezione di Andrea Crews, uno stilista che per colazione mangia cereali e streetwear, vista la sua capacità di interpretare, anticipare e lanciare nuovi codici di tendenza. Questi sono i suoi bomber, uno per ogni gusto.


 





IL SANDALO 

La moda non conosce stagioni. Ecco perché nell'inverno 2015 potreste imbattervi in qualche vostro coetaneo che indossa con nonchalance un paio di sandali aperti con temperature vicine allo zero. E senza che questo sia tedesco. Dunque basta sneakers, basta stivaletti, basta tutto: è giunto il momento di scoprire i piedi. 
Ne sono un esempio le collezioni di Alessandro dell'Acqua per N°21, che io ho molto apprezzato, tanto da desiderare subito un fidanzato per vestirlo così, e di Gucci – il cui nuovo Direttore Creativo è, per chi non lo sapesse, Alessandro Michele – che questa stagione ha soppiantato Prada in quanto interesse e clamore a quanto pare. 
Dell'Acqua propone dei sandali aperti incrociati, un po' il modello céliniano, mentre Gucci presenta un modello Birkenstock e, addirittura, un mocassino-ciabatta imbottito di pelo. E qui alzo le mani e mi allontano lentamente dal computer. 




a titolo informativo, mi sono innamorata di lui (a destra, maglione ruggine)





IL COLLO ALTO

O come preferiscono chiamarlo da queste parti: il Turtleneck Sweater.
Vi avevo già anticipato il mio dilemma esistenziale su Collo alto Sì, Collo Alto No. È un argomento delicato che meriterebbe un post a parte, ma proviamo a tirarci fuori le gambe. Per le donne il maglione a collo alto è ; fa un po' radical chic, un po' normcore, quindi ci piace, ovviamente non sta bene a tutte e, soprattutto, va saputo indossare. Quindi cataloghiamolo come "C.I.R. – Capo da Indossare Responsabilmente". 
Per gli uomini la faccenda si complica. Se penso ad un ragazzo con un maglione o, peggio, con un lupetto a collo alto il mio primo pensiero va ad Howard Wolowitz. Per quanto io ami questo personaggio, non posso fare a meno di storcere il naso all'idea di immaginare un mio amico con un maglione a collo alto. Ragazzi, attenzione, è un'arma altamente pericolosa, va saputa usare cura. 
Sconsigliato se: siete bassi, se avete un collo muscoloso, se siete esili e mingherlini, se se se… Rega, facciamo così: non indossatelo.
Tuttavia, se proprio non potete farne a meno, potete prendere ispirazione da Neil Barrett. Nero o bianco, al massimo grigio, abbinato al resto del look e, perché no, con una bella giacca di pelle per sdrammatizzare.








IL COLORE

A voi uomini consiglio sempre di non esagerare con i colori. Ammetto di apprezzare il tipo audace che gioca con i toni e che osa tonalità chiare, MA per fare questo bisogno prima acquisire le giuste competenza e un livello di consapevolezza stilistica molto elevato. 
Nel mentre, potete sporcarvi le mani col nero, col bianco, col marrone, con ogni tonalità di blu, col rosso, col verde nelle sue tonalità più scure, e col grigio.  
Come ci ha mostrato Prada, per la prossima stagione potrete puntare tutto sul nero. Tuttavia, scusa Miuccia, fossi in voi inizierei a comprare capi Blu in senso lato. Ai più coraggiosi consiglio di strizzare l'occhio anche al grigio chiaro e al cammello – o caramello?
A questo proposito tiro in ballo la collezione di Opening Ceremony, perché ha giusto i colori che fanno a caso nostro e, soprattutto, perché mi piace moltissimo e volevo metterla per forza nel post.









IL PENE

Sì, avete letto bene: il pene.
Lo stilista che ha lanciato questo trend per la prossima stagione è Rick Owens. Alcuni abiti, destrutturati e realizzati "sotto-sopra" permettono, ad altezza inguine, la visone del membro maschile. Così, in totale libertà. Praticità in risposta alla frenesia moderna? Una forma di neo-maschilismo per controbattere l'ondata femminista? Un ritorno alle origini primitive dell'uomo? Una svista? Chi può dirlo.
Qui le foto censurate, che – per carità – non voglio urtare la sensibilità di nessuno.
Qui invece trovate le foto originali







Le cose da dire sono ancora molte, ma per il momento credo di avervi istruito a sufficienza. 
Siete pronti per iniziare il lungo cammino che vi porterà verso La Luce Interiore chiamatasi anche Buongusto.

Ultimo esercizio: dai la cera, toglia la cera, dai la cera, togli la cera, dai la cer… 



Cecilia

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