martedì 7 aprile 2015

Flair è vivo e vegeto.

Tutte le foto del servizio sono di Cecilia E. in uno dei suoi tipici momenti di smania fotografica still life.  



Se devo essere sincera, non ho mai capito molto bene come è organizzato Flair.

Ve lo ricordate? 
Lo notai la prima volta qualche anno fa, aveva un non-so-che di diverso dalle altre riviste di moda che si possono trovare in edicola, sopra le righe quanto basta per spiccare dagli espositori. Nemmeno il tempo di affezionarsi che già era scomparso.

Tempo dopo, la scorsa estate, me lo ritrovo letteralmente davanti al naso: intuisco che è diventato il magazine di moda di Panorama. Ok, perfetto. Lo cerco online: niente. Cerco su Facebook: meno di zero. Twitter, Instagram, LinkedIn, …niente, niente, niente. Pazienza. Poco tempo dopo, a Bologna, vago per le edicole di mezza città alla ricerca di Flair e le risposte sono confuse: "Signorina, non esiste più", "Boh, francamente mai sentito…", "Finito, credo" e così via. Mai una gioia.



Poi, il miracolo. Lo vedo, mi appare come un angelo dal cielo, è lui! è lui! è Flair! Costo? Sette euro. Ammazza, hanno voluto fare le cose in grande. Ok, diamo un po' di fiducia alla carta italiana. Ed effettivamente le migliori sette banane meglio spese in editoria degli ultimi mesi. Nel mentre provo a cercare ancora informazioni online e trovo solo un link sul sito di Panorama che dice (testualmente):

"… Nuovo Flair, diretto da Emanuele Farneti [che, nel mentre, è cambiato: adesso è Michele Lupi n.d.r.]  con l’art direction di Susanna Cucco e la direzione moda di Sissy Vian, in edicola dal 20 settembre, in abbinamento gratuito con il numero 40 di Panorama, nei giorni delle sfilate delle collezioni primavera-estate 2013".

Ok, un po' più chiaro.
Passano i giorni, torno a cercare Flair in edicola e le risposte sono: "Scusa, cosa?", "Signorina non lo pubblicano più da anni", "Boh, forse non è ancora arrivato…".
REGAZ VI ODIO.

Rinuncio, fanculo.
Poi, lo scorso mese, eccolo di nuovo tra gli scaffali di un'edicola del centro, fresco fresco di pubblicazione e a un nuovo, più affrontabile prezzo di 3,50 euro. Ottimo, lo prendo.

Cerco di nuovo online e sbuca un link di Panorama che porta al profilo online della rivista – che fa un po' cagare rispetto alla grafica ben studiata del cartaceo. Si apprende che: 

"… Da questo febbraio Flair va in edicola da solo – non soltanto in allegato con Panorama – e ci resta un mese, al prezzo di 3,50 euro. Sarà più facile, quindi, procurarsi la nostra rivista. Le uscite sono sempre sei e corrispondono ai mesi delle proposte più interessanti della moda (febbraio, marzo, aprile e settembre, ottobre, novembre). Per i prossimi mesi Flair sta lavorando a delle nuove, importanti sorprese per i lettori".
Perfetto, tutto molto bello. Mi auguro che le "… importanti sorprese per i lettori" possano includere possibilità di stage in redazione o posti vaganti per assistenti stylist oppure altro. Così, l'ho buttata lì. 



Morale della favola:

A parte dedurre che la comunicazione di Flair fa acqua da tutte le parti – GENTE SE VOLETE VE LO FACCIO IO UN PROFILO FACEBOOK E VI GESTISCO I SOCIAL NETWORKS, COSÌ GIUSTO PER CONNETTERSI AL MONDO DEL 2015 –, la rivista merita, molto. 

Penso sia una delle poche, pochissime pubblicazioni italiane che vale la pena comprare in edicola.
Intanto la Creative Fashion Director è Sissy Vian che, insomma, non è proprio l'ultima cojona; secondo, ha sempre dei contributors con dei gran attributi – nel numero di Febbraio compaiono nomi del calibro di Juergen Teller, Angelo Flaccavento ed Ezra Petronio
Inoltre, ha un taglio internazionale e contemporaneo che molte riviste italiane ancora si sognano. Sfogliarlo è davvero un piacere per gli occhi, la grafica, troppo spesso sottovalutata, è curata tanto quanto i contenuti. Perfino la pubblicità è armonica: le campagne pubblicitarie hanno visivamente – e "ideologicamente" – coerenza con lo stile che la rivista vuole proporre [vedi pubblicità di Missoni della SS15]. 
Un prodotto quindi con un certo spessore e, allo stesso tempo, instagrammabile

qui sotto il numero uscito il 26 Febbraio.




Quindi beviamo uno spritz in meno per comprarci Flair  una volta (più o meno) al mese. Approfittiamone adesso, perché oggi c'è domani chissà. Ma mi auguro fortemente che questa sia la volta buona. 


Cecilia

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