giovedì 21 maggio 2015

BEW: Best Editorial of the Week



Mea culpa, in questo periodo non sono stata molto produttiva. 
Tutta colpa mia, che vorrei laurearmi e quindi passo troppo tempo inutile a studiare robaccia di geopolitica, marxismo applicato al paesaggio e le conseguenza della spazializzazione del globo. Ma cosa me ne frega, io voglio parlare solo di vestiti. 

COSA ME NE FACCIO DELLA TEORIA DEL TERZO SPAZIO DI LEFEBVRE SE NELLA VITA VOGLIO SOLO COMPRARE SCARPE!?

COSA ME NE FACCIO DI UNA LAUREA SE NEMMENO CHIARA FERRAGNI E PIERO ANGELA SONO LAUREATI?!


Poi mi ricordo che c'è gente al mondo che sta peggio di me, tipo Sansa Stark e il suo vestito strappato, e allora mi calmo. 



Tutto questo per dirvi che no, non mi sono dimenticata di voi. 

Purtroppo ci vorrà ancora del tempo prima di potervi regalare un mio post denso di riflessioni socio-culturali, ma nel mentre che aspettate vi faccio dono di una buona alternativa – e meno logorroica, quindi tutto da guadagnarci.




BEW: BEST EDITORIAL OF THE WEEK

Ormai dovreste aver imparato che sono un'accanita collezionista compulsiva di immagini troppo moda, anzi meno moda sono meglio è.   
In questi giorni mi sono saltati agli occhi due editorial molto fighi, roba da pinnare subito e rebloggare alla velocità della luce. E non a caso di due riviste che ciao, levatevi tutti.


AnOther Magazine 

Photographer: Max Farago
Stylist: Nell Kalonji
Model: Annely



Denim. Il denim è un po' il vostro molestatore su Facebook della moda, appare in chat, attacca bottone, gli dai corda per pietà, stai un po' al gioco, poi lo liquidi e scompare. E invece no, dopo sei mesi ritorna più agguerrito di prima, con nuove argomentazioni, nuove cazzate. E così il denim. Circa una volta ogni 12-16 mesi scoppia il boom del tessuto più amato nel mondo, l'evergreen della moda, mille articoli che lo elogiano, trend post a fiumi che ci insegnano come indossarlo. E poi scompare. Ma la verità, signori, è che non se ne è mai andato. Il denim, come il nostro molestatore su Facebook, è sempre lì che incombe alle nostre spalle, in attesa del momento giusto per provare a conquistarci. 

E così questo editoriale celebra l'iconico tessuto, declinandolo in ogni variante possibile e nei trend più trend del passato, presente e futuro prossimo. 
Non so voi, ma io ho voglia di comprarmi una gonna rossa di jeans. 


Servizio completo qui





NOVEMBRE MAGAZINE

Photographer: Arnaud Lajeunie
Stylist: Georgia Pandlebury
Models: Agnes & Eva




Novembre magazine è figo, punto. 
Qui editoriale con tutti abiti firmati Y Project , marchio parigino che scopro solo adesso, ma credo che non lo perderò più di vista. 
Se il vostro Tumblr piange, questo servizio è perfetto per far salire l'hype del vostro profilo. 






PITCH ZINE 

Photographer + Fashion: Filip Custic
Model: Kito



Queste sono le tipiche foto che mia mamma guarda incredula e mi domanda e questa è la moda che ti piace? Sì. E c'è anche il tipico modello brutto vestito male che tutte noi vorremmo fidanzare per sbatterlo sul nostro Instagram.
Ma, soprattutto, secondo me vince un cinque altissimo per lo styling: visto che tutti i capi sono stylist's own, ci troviamo di fronte a uno di quei servizi troppo moda che fanno piangere la sottoscritta e gridare al cielo PERCHÉ DIO NON MI HAI FATTA COSÌ BRAVA E GENIALE? PERCHÉ NON CE LA POSSO FARE NELLA VITA? PERCHÉ? 

E poi, di nuovo, mi ricordo di Sansa Stark e ridimensiono i miei problemi. 


Servizio qui.



Cecilia 

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