sabato 24 novembre 2012

Cosmopolitan è una rivista soft porno.

(pagine attaccate alla parete del bagno di casa)

Non sono una lettrice di Cosmopolitan. Anzi, sempre denigrato e guardato con un certo disgusto. Tuttavia, ho dovuto rimangiarmi tutto e ricredermi: Cosmopolitan non è tutto da buttare. O meglio, si è da buttare, ma se andate oltre l'apparenza, oltre la grafica orrenda, gli articoli di moda scadenti e i consigli per diventare la super donna del futuro, scoprirete un'inaspettata e piacevole nuova chiave di lettura della rivista. 
La verità che si cela tra le sue pagine è che Cosmopolitan è una rivista soft porno, camuffata, nemmeno troppo bene, da magazine femminile per giovani ragazze inesperte della vita. 
Ma procediamo per gradi.


lunedì 19 novembre 2012

Vi ho mai parlato di Frizzifrizzi?


No. Ma rimedio subito.

Sul proprio profilo Twitter Frizzifrizzi, sito bolognese di larghe vedute, si autodefinisce "fondamentalmente un magazine online pop". Si tratta di una descrizione esaustiva nella sua semplicità, ma potrei mai limitarmi a riportare pari pari una mini-bio copiata dal web? Sapete già la risposta. 

Ci tengo moltissimo a parlarvi di Frizzifrizzi per alcuni motivi: 1) si tratta di un progetto valido e davvero interessante, intelligente e dinamico, una finestra, anzi un'intera vetrina spalancata sul variegato mondo creativo che ci circonda; 2) ci scrivo io, ma questo è un dettaglio secondario. 
Dal 2007 Frizzifrizzi offre ai suoi lettori una ricca panoramica su tutto ciò che riguarda design, moda e cibo, con un approccio singolare, lontano dai triti modelli che abbondano su Internet. Forte di una propria consolidata identità ed etica, Frizzifrizzi dà voce ai nuovi talenti emergenti, soprattuto made in Italy, ai progetti editoriali che nascono nella penombra e iniziative indipendenti. Come se non bastasse, si spazia anche nel cinema, nella letteratura e perfino nel cibo, con tantissime ricette e consigli per ogni palato. E ancora reportage, interviste, fumetti e segnalazioni degli eventi che popolano le vostre città.
Addentratevi allora nelle interviste culinarie di 1pm o in quelle surreali fatte a fotografi e illustratori di 7am; tenetevi aggiornati sui più disparati eventi che potete trovare sotto casa controllando Save the Date

Ho avuto anche il piacere di conoscere personalmente le menti dietro a Frizzifrizzi, ovvero i coniugi Ethel J. Margutti e Simone Sbarbati (me ne manca una, ma rimedierò), nonché altre "penne" che collaborano al magazine. Tutte persone splendide e delle "gran teste", mi hanno accolto tra loro come pochi hanno fatto. 

Per quanto mi riguarda, ho scoperto Frizzifrizzi poco più di un anno fa. E' stata una ventata d'aria fresca alle mie letture quotidiane! Dopo mesi di tacita adorazione e costante lettura, lo scorso ottobre sono diventata contributor per questo magazine online. Potete leggere qui gli articoli che ho scritto fino a questo momento, inclusi il mio tanto amato debutto con il progetto Rumorama che mi sta molto a cuore e che vi consiglio di tenere d'occhio, e il mio resoconto della preview stampa di Maison Martin Margiela x H&M , primissima esperienza per la sottoscritta a un evento di questo tipo. Ah, non vi avevo aggiornati? Bèh, leggete e saprete tutto! 

Frizzifrizzi.it


Cecilia

martedì 13 novembre 2012

Seapunk: è stato bello, ma facciamo basta.


Ieri è uscito l'ultimo singolo di Azealia Banks. Se proprio siete fuori dal mondo e ancora non sapete chi sia questa soave fanciulla (vedi foto sotto), potete illuminarvi sull'argomento leggendo qui.

Il video ufficiale che ha accompagnato il brano estratto dal mixtape "Fantasea" ha scatenato, come sempre, un gran chiacchiericcio sul web, ma a questo giro la povera Azealia si è beccata soprattutto dei gran no. Almeno da me e da tutta la gente che rientra nel mio raggio d'azione Facebook-Twitter-Blog. 

Il motivo del disprezzo di molti è lo stile predominante e ostentato del sito: seapunk
Questa parola forse vi sembrerà nuova, ma appena vedrete il video accusato capirete di cosa sto parlando.


Se ancora questa parola non vi dice niente fatevi un giro su un qualunque Tumblr a caso o andate a una serata al Plastic il venerdì, ma potrebbe bastare anche uno studio generale degli ultimi flyer degli eventi. Se non avete voglia di fare nessuna di queste cose, proverò ancora una volta a illuminarvi. 


mercoledì 7 novembre 2012

EMMEMMEMME X EICENDEMM


DITE UN PO' COSA VI PARE MA A ME LA COLLEZIONE PIACE. 
E NEMMENO POCO. 

Non sono qui per tediarvi con l'ennesimo post informativo e/o di elogio sulla prossima, ormai alle porte, capsule collection di H&M. No, non lo farò. Anzi non voglio nemmeno ripetere il nome del brand, tanto ormai lo sapete tutti, perfino mia madre che ne era all'oscuro fino a un mese fa. 
E lungi da me intavolare uno sproloquio anti-H&M, anti-"voi-sapete-chi", anti-sistema-della-moda, denunciando la commercializzazione di questa casa di moda, che sembrava una delle poche a mantenere ancora una propria etica, una propria identità integra e lontana da certi meschini meccanismi di vendita e bla bla bla..
E invece no. Sveglia gente! Mica siam qui a pettinar le bambole! In che mondo vivete? Ovvio che anche i brand all'apparenza più "alternativi" in realtà rispondono a determinate e complicate dinamiche finanziarie, economiche e di marketing, perché, che lo vogliate o no, dietro a un vestito non ci sono solo le sartine che tagliano e cuciono, ma ci sono pezzi grossi in completi grigi assetati di soldi e potere. E anche chi-sapete-voi non fa eccezione. 
Vogliamo fargliene una colpa? non credo. 
Vogliamo combattere il sistema della moda qui adesso? Magari domani.
Il punto è che la storia è questa, il mondo gira così e anche chi-sapete-voi ha dovuto adeguarsi ai tempi.
I puristi della moda pensano che voi-sapete-chi ha venduto l'anima al diavolo dell'abbigliamento e vedono i loro sacri valori minacciati da orde di ragazzette UGG-munite che potranno sfogare capi del tale Margiela, magari accostati a quelli dell'Annona Nazionale. Ok, non hanno tutti i torti, forse la me di qualche anno fa sposerebbe la causa e lotterebbe fino alla nausea (altrui) per opporsi a questa mercificazione estetica. 
Ma sapete che vi dico? CHI SE NE FREGA. 
La vita è troppo breve per farsi le pippe mentali anche sullo shopping. Vediamo il lato positivo: finalmente anche noi comuni mortali possiamo comprare e vantare un capo firmato voi-sapete-chi. Il 50% di noi non si può normalmente permettere acquisti da capogiro, quindi tanto vale ingoiare il rospo e concedersi un bel pezzo d'abbigliamento! Che altrimenti brameremo fino alla fine dei nostri giorni. 
Quindi io dico SI.


lunedì 5 novembre 2012

COS A BOLOGNA: IL MIO DRAMMA PERSONALE.


Per chi non lo sapesse COS (Collection of Style) è figlio del grande colosso dell'abbigliamento low cost H&M, ma fortunatamente si distanzia alla grande dallo stile del padre. Pur indirizzandosi a un target giovane e attento ad un certo gusto estetico, maschile e femminile, come fa ormai da anni il buon vecchio svedese della moda a basso costo, con il nuovo brand si assiste a un deciso cambio stilistico e di immagine. 
COS si colloca qualche gradino più in alto rispetto alle normali catene d'abbigliamento che piacciono tanto a noi ggiòvani modaioli e, addirittura, rispetto a H&M stesso. Se pensate che si tratti dell'ennesimo store per indie senza troppa fantasia vi sbagliate, o almeno per adesso: il suo punto di forza è la qualità a costi (più o meno) ragionevoli. L'accortezza per i materiali selezionati e la ricerca di un design innovativo e squisitamente minimal innalzano questa now best thing dalla massa sovraffollata di catene d'abbigliamento. 


venerdì 2 novembre 2012

ELLIPTICAL PATH | COVHERlab SS2013


Mea culpa, mea maxima culpa. In tutto questo tempo non vi ho mai parlato di COVHERlab di Marco Grisolia. Inutile perdere tempo con troppi giri di parole: io adoro questo brand. E quale occasione migliore di presentarvelo se non in occasione dell'ultima collezione spring/summer 2013?

COVHERlab non è semplicemente abbigliamento, ma molto di più: è moda concettuale, è arte estetica. Non a caso, l'immagine del brand è fortemente caratterizzato da richiami artistici e connotazioni di matrice ambientale, nel senso più ambio del termine. 
L'ultima collezione infatti cita "le plastiche acriliche di Craig Kauffman, le sculture di De Wain Valentine e le sperimentazioni di luce colorata di De Keith Sonnier".

Linee pulite e forme geometriche determinano questa collezione, tuttavia sdrammatizzata da uno stile Eighties e da un mood spensierato e fresco. Sovrapposizioni e strutture architettoniche contribuiscono a valorizzare i punti chiave della silhouette femminile, ovvero: la vita, segnata da strette cinture e da pezzi high waist, e le gambe messe in risalto da minidress e dai lunghi pantaloni dal taglio maschile, che pur coprendo riescono a metterle in primo piano. 

Carichi di enfasi sono i giochi di linee verticali/orizzontali e delle proporzioni, ben dosate con lunghezze long e mini, e forme maxi e voluminose. La palette dei colori offre toni vitaminici ed elettrici (rosa, blu, arancione) accostati a nuance neutre, ma corpose (marrone, avorio, grigio). L'effetto finale è una colata di colori liquidi su blocchi solidi e saturi. Il dettaglio che impreziosisce la collezione: una piuma-orecchino con capsula in argento bagnato nel rutenio nero (realizzato in collaborazione con Giuliana Mancinelli Bonafaccia).
Ma il design sperimentale e gli accostamenti cromatici non sono gli unici valori primari di questo brand: di notevole importanza anche la scelta di tessuti ricercati (nylon, organza, georgette con filigrane metalliche) in grado di evocare "suggestioni materiche", per un'esperienza sensoriale totale al limite della sinestesia estetica. Da notare anche la versatilità dei capi, perfetti per il day time come per momenti serali più mondani, amici fedeli del corpo e della vita di una cittadina moderna del nostro tempo.  
Una collezione glamourous ma intelligente e ricercata, dall'attitude giovane e moderna, senza sacrificare il lato più femminile ed elegante della donna di oggi. 

Io mi sono lasciata rapire dal mondo COVHERlab e voi cosa aspettate?


Cecilia. 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...