lunedì 16 dicembre 2013

I 10 regali di Natale che non troveremo sotto l'albero 2013. Ma Rihanna sì.


Manca quasi una settimana a Natale, ma c'è chi ha già ricevuto i suoi doni da Babbo Natale.  
E non parlo di noccioline o di rossetti di dubbia qualità comprati al Tutto 99 cent sotto casa. No signori, qui si parla di regali con tutti gli attributi, roba che manco i Re Magi e tutta la baracca al seguito avrebbero mai potuto regalare. 

E chi è la fortunella che ha ricevuto tutto questo ben di Dio? La sottoscritta.

No, scherzo, sto parlando sempre e solo di lei: Rihanna
La signorina, sul suo profilo Instagram, sta mettendo in mostra tutti i meravigliosi regali natalizi che ha ricevuto dai più fighi brand di moda - mannàggia a lei.

Oltre a essere super figa e una cantante di successo, oltre a potersi permettere di uscire di casa mezza nuda senza sembrare Miley Cyrus, oltre a potersi tingere i capelli del biondo che "...no Cecilia, quel tono sbatte, sta una merda a tutte, non lo fare" e starci anche bene, Rihanna adesso ci rende anche tutti partecipi dei regali che ha ricevuto per questo Natale.

Grazie Rihanna che mi ricordi quotidianamente perché ti invidio.

domenica 8 dicembre 2013

La Spring/Summer 2014 secondo Cecilia


È ormai Natale, sveglia! Sapete cosa vuole dire?
Regali?
Famiglia e tenerezze davanti al camino?
Amore e bontà verso il prossimo?
Soldi dalla nonna?
Chili e chili - e chili - in più sulle chiappe dopo i vari cenoni con amici e parenti?

NO, NO, NO, NO (SI).

Signori, Natale vuol dire una cosa sola: che la prova costume è alle porte e che dobbiamo pensare a come vestirci per l'incombente stagione primaverile.

Rimpiango i tempi in cui i trend di stagione erano una roba da bambini. Ti svegliavi una mattina e tutto sembrava urlarti in faccia come dovevi vestirti. Bello il mio duemilaotto con la moda delle borchie everywhere, oppure quando il color blocking impazzava in ogni dove. 
Bei tempi.

Adesso no. È tutto così vago, così precario, così incerto. Appurato il revival - opinabile - del Grunge e delle sue camicie di flanella in tartan, il futuro è un'incognita che non possiamo sopportare. Continuerà questa moda sporty? I Nineties spopoleranno ancora nei nostri guardaroba? Devo continuare a tagliare tutte le t-shirt che ho nell'armadio per farle crop o posso fermarmi? 
Questi e altri quesiti affollano i miei pensieri. E, credo, anche i vostri.
Insomma, mi toccherà incombere su Eleonora Carisi per capire come cazzo vestirmi il ventidue Marzo. attenderò con ansia i prossimi lookbook primaverili di Zara per carpire informazioni preziose per rinfrescare il mio guardaroba. 


martedì 26 novembre 2013

La Moda ai tempi dell'Instagram

Se le celebrità sono irraggiungibili un motivo c'é. 

Questi social network sono davvero una bomba per spiare i nostri amati idoli del cuore, possiamo perfino scrivere a Stefano Gabbana su Twitter, argomentare di fanta-politica con Flavia Vento e, addirittura, seguire su Instagram la lingua di Miley Cyrus
Ma non so per quale assurdo motivo, a volte mi sembra tutto un po' too much. Siamo sicuri che vogliamo vedere i nostri beniamini nelle vesti di persone normali, lontani dai riflettori? O, peggio, sorprenderli in atteggiamenti imbarazzanti, mentre si rendono ridicoli?
Io forse no.
Abbiamo talmente idealizzato questi personaggi che quando poi li becchi che si sparano - brutti - selfie nel cesso o che scrivono frasine sdolcinate da bimbaminkia su Twitter i punti stima precipitano drasticamente. 
Insomma, io non voglio vedere Karl Lagerfeld senza occhiali da sole, no no, non voglio! Io mi rifiuto di leggere Enzo Miccio che dà il buongiorno a tutti i suoi followers o Francesco Scognamiglio che scrive sempre, sempre in CAPS LOCK! 

Voglio illudermi che siate perfetti, come nei miei sogni. 

Tuttavia, ho una buona dose di masochismo e questo mi permette di continuare imperterrita a incombere su ogni profilo virtuale esistente nel web di ogni vip di fama mondiale. 
Ma, soprattutto, sono un'inguaribile stronza che si diverte a deridere 'ste gran fighe del mondo del féscion nelle loro pose peggiori. Ebbene si.


martedì 12 novembre 2013

Lo vogliamo Oversize, il cappotto.


Con il solito tempismo che mi contraddistingue, oggi arrivo anch'io a parlare di Cappotti

Ho un certo rapporto di puro amore-odio con i cappotti. 
Li amo, adoro i vecchi modelli vintage da comprare in qualche negozio di nicchia, mi fanno impazzire quelli in stile oversizecocoon, e ne vorrei a decine dai toni pastello. Purtroppo però sono sempre senza soldi, sono poco più alta di Sarah Jessica Parker e tendo sempre, inevitabilmente, a vestirmi di nero. 

Ecco il dramma che sono costretta a vivere.


martedì 5 novembre 2013

Vi racconto una barzelletta: Jeremy Scott da Moschino.


Nelle ultime settimane il mondo della moda ha visto non pochi cambiamenti.
In primis Jil Sander, la Regina del minimalismo, ha lasciato, per la terza volta, dico terza volta signori, la direzione del suo omonimo brand. Jil, ma perché? Datti pace una buona volta.
In seguito sono partiti i primi rumors su un possibile Gabriele Colangelo alla guida di Jil Sander. E speriamo che sia vero! 
Di qualche mese fa invece la notizia che vede il nostro Alessandro dell'Acqua, quello di N°21 per intenderci, nuovo direttore creativo di Rochas. E anche in questo caso gioia nell'alto dei cieli.
Ultimissimo, ma non meno importante, anzi, l'annuncio che proclama l'arrivo del mio amato Nicolas Ghesquière alla guida di Louis Vuitton. Già, per chi non lo sapesse, il buon vecchio Marc Jacobs ha lasciato la maison parigina con la collezione spring/summer 2014, un vero tripudio di tutto ciò che ha segnato l'Era Jacobs da Louis Vuitton. 

Questo è il punto della situazione, ma penso che non ci possiamo lamentare. O meglio, potremmo non lamentarci se non ci fosse un'altra news su un recente cambio di guardia. Signori, tenetevi forte: 
JEREMY SCOTT DA MOSCHINO

martedì 29 ottobre 2013

DJ FRANCESCO ADOTTAMI

Come è ormai noto, la scorsa settimana l'universo delle fashion blogger è stato stravolto da una notizia eccezionale da Colonna di Destra di Repubblica.it, ovvero la dura presa di posizione della blogger Chiara Biasi contro alcune calunnie a discapito della sua immagine.

Da tempo la giovanissima Biasi lamentava di essere vittima di tanti, troppi insulti ingiusti in pubblica piazza nota come Web. La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza della blogger è stata la pubblicazione di un post-fake dal suo (presunto) profilo Instagram ufficiale per mano di sconosciuti hackers, che evidentemente non devono avere troppo in simpatia la signorina. Dopo questo atto imperdonabile, la Biasi ha deciso di avviare un'azione legale contro i suoi molestatori.
Il messaggio in questione faceva passare la povera Biasi come una stronza che sputa sulle sue innumerevoli fan, scatenando un polverone di polemiche che non si vedeva dai tempi della prima apparizione televisiva di Chiara Ferragni. Bei tempi. 

mercoledì 23 ottobre 2013

Stylist, questi sconosciuti.

Oggi mi sono svegliata talmente buona e generosa verso l'umanità che ho deciso di dedicare due righe a qualche nome della Muoda che apprezzo.


Vice Italia - June Issue
Stimulus Rewind - Stylist Francesco Artibani / Fotografa Martina Giammaria

Da anni ormai sono un'accanita divoratrice di magazine, online e non, e mi sono fatta un'idea ben precisa su cosa mi piace e cosa butto nel cestino. Soprattutto mi sono fatta un'idea cristallina su le persone da stalkare - nel senso più positivo del termine, sia chiaro - e da cui imparare qualcosa. Già perché dovete sapere che la sottoscritta, oltre a blaterale fiumi di parole su infiniti fogli virtuali, spacciandosi per una fèscion bloggè, ha anche un piccolo, forse imbarazzante sogno nel cassetto, ovvero quello di fare la stylist. 
Occasionalmente mi sono improvvisata stylist delle poracce per alcuni servizi fotografici, mettendo sottosopra il mio armadio e impazzendo per cercare abiti a destra e a manca. Nessun rimpianto, nessun rimorso, anzi. 
Tuttavia non mi sento ancora pronta ad aggiungere alla mia bio stylist, così come Nicoletta Reggio ha scritto Fotografa Freelance alla sua. Ma spero di arrivarci, prima o poi. 

Romanticismi a parte, nel corso del tempo ho stilato una mia personale lista di stylist che preferisco, quelli che incombo su Instagram o di cui non mi perdo nessun editoriale. 
Oggi è giunto il momento di renderla pubblica e di fare qualche nome, perché i fotografi di moda li conoscono tutti, perfino mia mamma sa chi è Terry Richardson, ma gli stylist un po' meno. E poi mica posso stare sempre qui a parlare male della pelle cadente di Anna dello Russo, no? Insomma, ogni tanto bisogna anche fare qualche buona azione e farsi belli davanti al Karma. 
Detto questo, ecco alcuni nomi che più apprezzo, tutti rigorosamente italiani perché anche basta guardare sempre all'estero, oh.

venerdì 18 ottobre 2013

Le felpe sono tra noi.


C'è stato un tempo in cui la sottoscritta non era così figa come appare oggi su Instagram. Lo so, è difficile da immaginare, ma anch'io sono un essere umano e come tale ho commesso degli errori stilistici che nascondo - ancora - nel mio armadio. 

Esattamente in quel brutto periodo noto come Adolescenza, ho attraversato diversi e imbarazzanti momenti modaioli, come quello Emily The Strange, oppure Ho Scoperto H&M Mi vesto Solo Così, e perfino un breve ma intenso periodo in cui mi ispiravo a Brody Dalle.
Tuttavia, la fase critica che mi ha più segnata è stata quella Voglio Fare la Skater, che prevedeva: t-shirt di Tony Hawk quando le trovavo della mia taglia (impresa impossibile), scarpe della Etnies e Globe, pantaloni da uomo che boyfriend jeans Acne cosa? e tante, tante, tantissime felpe. Tutte rigorosamente Fruit of the Loom, di ogni colore e di ogni tipo, con zip, senza zip, cappuccio, senza cappuccio e così via. 
Era bello uscire di casa in felpa senza vergognarsi, anzi, ma poi purtroppo è arrivato quel momento nella vita di ogni giovane e ingenua donna in cui ci piace il Vintage. E quindi addio System of a Down, addio scarpe da muratore, addio skate e, soprattutto, addio adorate felpe. Tutto rimpiazzato da gonne sempre troppo larghe, giacche che puzzano di naftalina, maglioncini su maglioncini e scarpe col tacco basso. Sembri vecchia, tutti ti chiamano nonna, ma tu continui per la tua strada, sicura di aver trovato il giusto cammino nella vita, una passione che mai e poi mai abbandonerai. Ovviamente, il colpo di fulmine è durato poco.
Ne sono uscita del tutto, lo giuro.

Oggi continuo a vestirmi di merda, ma almeno non sembro una vecchia. 
E le felpe? Abbandonate! Così poco fashion, per niente trendy, assolutamente no chic, la felpa non compariva nemmeno lontanamente nei miei pensieri davanti all'armadio. 
Fino a qualche anno fa.

giovedì 10 ottobre 2013

Suola carro armato e il ritorno all'adolescenza.

O meglio, Lug Sole, così potete darvi un tono con le amiche.
Ma procediamo con calma.

Carven, Carven, quanto ti voglio bene

Già in quinta elementare avevo dei gusti opinabili e una precoce predilezione verso le scarpe brutte. Così un giorno, in balia del fenomeno Spice Girls — nessun rimpianto, nessun rimorso — convinsi mia madre a comprarmi delle scarpe in perfetto stile Ginger Spice. Ovvero degli orèndi stivaletti neri metallizzati "bombati" firmati Fornarina, o Killah Babe, non ricordo ma era comunque una di quelle marche da ragazzina alla moda per quei tempi. Il fatto ancor più preoccupante è che questi orèndi stivaletti avevano nientepopodimenoche una zeppa di 5cm con suola CARRO ARMATO.
Madre mia, come hai potuto permettere ciò?

Passano gli anni, passano (fortunatamente?) le mode, ma in seconda media casco di nuovo nella trappola del cattivo gusto. Galeotta fu mia sorella, che mi consigliò di comprare delle scarpe gialle, nere e bianche CAT della Caterpillar. Già questo poteva bastare come sciagura estetica, invece dovete aggiungere alle suddette calzature una bella zeppa bianca 3cm con suola CARRO ARMATO. Si sa, l'adolescenza è un brutto periodo, si fanno cose folli e se ci mettete anche una sorella di dieci anni più grande, che vive a Firenze e che ti dice che Si queste scarpe sono fighissime, originali, alla moda... eccetera, il danno è fatto, e senza pensarci due volte ti ritrovi con ai piedi delle scarpe da muratore. 


domenica 6 ottobre 2013

#MOVIDABOLOGNESE: THE 5 L.A. STORIES @ L'INDE LE PALAIS

Visto che vi voglio bbène e che come fèscion bloggèr mi sento in dovere di informarvi su ogni evento che reputo interessante, ecco che per l'ennesima volta mi ritrovo a sbandierare ai quattro venti un'occasione d'oro per sfoggiare i vostri outfit migliori. 

E poi, se non lo faccio io, ma chi ve lo dice, eh?


THE 5 L.A. STORIES @ L'INDE LE PALAIS























La nota boutique bolognese, L'Inde Le Palais, in collaborazione con LineaPelle e Brama, presenterà ben cinque brand provenienti da una delle città più fighe del pianeta terra, ovvero Los Angeles. 


martedì 1 ottobre 2013

DIN DON COMUNICAZIONE DI SERVIZIO #3

CECILIA GOES TO PINTEREST!

Dopo tre mesi di disintossicazione da Facebook e Instagram, mi sembrava giusto inaugurare un nuovo social network, così tanto per colmare quel grande vuoto lasciato dall'ormai abbandonato stalking. Sia mai che mi venga in mente di occupare il tempo con lo studio, eh. 
Dunque adesso mi potete trovare anche su Pinterest – Next Level: sotto casa vostra o dal macellaio di fiducia – al link Pinterest.com/dariamalaria
Come sempre ben poca moda, perché inizio con tutti i buoni propositi di questo mondo, ma poi mi perdo tra le mie mille cose e mi ritrovo a postare foto di gattini e serpentelli tenerissimi, gente che piange, gente che si abbraccia e che si vuole tanto bbène, cieli stellati e supernova. Immancabili bacheche di Sailor Moon e, ovviamente, di scarpe brutte. 


giovedì 26 settembre 2013

The Bling Ring doveva far schifo e invece.

Oggi è il 26 Settembre.

Per molti di voi è una data speciale, segnata di rosso sulla Moleskine e circondata da qualche cuoricino. Sì, perché oggi esce nelle sale italiane l'ultimo, attesissimo, pazzesco, strepitoso film di Sofia Coppola, ovvero The Bling Ring.

Sofia Coppola è un po' come Miuccia Prada, qualunque cosa faccia è sempre figo, potrebbe anche realizzare un corto su un cane che caga e per voi sarebbe comunque un capolavoro. È un genio della regia o un mito sopravvalutato? Ai posteri l'ardua sentenza. 
E così, anche a questo giro, appena si è sparsa la voce che la cara Sofia aveva in cantiere un nuovo film, subito abbiamo iniziato a scalpitare come cavalli in calore. In pochi giorni sapevo già inizio, sviluppo e conclusione di The Bling Ring grazie solo alla fiumana di post che ognuno di voi pubblicava in lungo e in largo su ogni social network esistente. 
È quello che io chiamo il Fenomeno Wes Anderson
Cari miei, anch'io adoro Wes Anderson, ma porca vacca mica dovete scassate le palle all'umanità intera con la vostra sfegata passione per il regista ogni volta che esce un suo film. ABBIAMO CAPITO CHE VI PIACE, CHE SAPETE GIÁ VITA, MORTE E MIRACOLI DEL FILM, MA POTETE GIOCARE A FARE I FAN DA UN'ALTRA PARTE? 
[copiare e incollare in caso di The Bling Ring o qualunque altro caso analogo]

E per la cronaca, Moonrise Kingdom è carino, niente di eccezionale, tiè.

Tornando a noi, potete ben capire con che spirito ho giudicato The Bling Ring dopo aver visto il trailer: "..Non voglio giudicare eh, cioè prima va visto, però cioè secondo meee.. niente di personale, solo che ecco, a una prima impressione.. SECONDO ME THE BLING RING FA CAGARE IL CAZZO. E NEMMENO POCO". Ecco.


domenica 22 settembre 2013

Guida Intergalattica per Shopaholic Ritardatarie


C'è chi a Febbraio già pensa a come vestirsi per il prossimo autunno-inverno. 
C'è chi ci pensa a Giugno, che pur di non trovarsi impreparata per la nuova stagione, vaga frenetica nell'Internet alla ricerca del cappotto, delle scarpe pesanti, della sciarpa e così via.
C'è anche chi aspetta i saldi estivi, nella speranza di trovare qualcosa di buono per l'autunno in arrivo. Ovviamente, questo caso, parte deciso per acquistare in saldo, ma alla fine gli cade l'occhio nel reparto New Collection, un momento di debolezza e taacc... ecco rifatto l'intero guardaroba per Settembre.
E poi è il turno della fashion victim seriale, quella che compra con metodo e organizzazione, quella che conosce a memoria l'intero catalogo online di Asos, Zara e compagnia, quella che sa tutti, dico tutti i prezzi migliori (spese di spedizione incluse) per comprare senza rimorsi. È la stessa che dopo Ferragosto, tornate dalle ferie, si palesa online con un nuovo post sui trend di stagione e dove trovarli. 

E poi ci sono io, che a fine Settembre non ha ancora un cappotto nuovo e che gli stivaletti di Zara li ha comprati la scorsa settimana. Io che non riesco, proprio non posso no no pensare a come vestirmi in autunno quando ci sono ancora 35 gradi all'ombra e la sola vista di un maglione mi fa sudare. 
COME FATE VOI, COME? 

Tuttavia, le scuole sono iniziate e le infradito sono nella scarpiera, quindi nessuna scusa regge più, è tempo di pensare a come affrontare il freddo e il gelo nel miglior modo possibile. E con "miglior modo possibile" intendo secondo Style.it.
Carissime e carissime, se non volete ritrovarvi con gli UGG ai piedi perché impreparati alle rigide temperature, se non volete sfigurare davanti alle vostre amiche domandando "Grung..che?!", leggete senza esitazione la..


mercoledì 4 settembre 2013

I Migliori Outfit della mia Vita - Summer Edition


Settembre, è arrivato Settembre!
Gioia nell'alto dei cieli! 
Addio clienti maleducati, addio fiorentini in slippino bianco e giglio tatuato sul braccio, addio anziani sordi. Basta zanzare, basta caldo torrido, basta dita dei piedi in bella vista e basta gente che puzza di morto - deodorante, questo sconosciuto
Non siete contente? Adesso potete indossare i vostri biker boot senza correre il rischio di coltivare funghi killer sui vostri piedi! 

Tra poco tornerò alla mia routine bolognese e, soprattutto, a una vita connessa a internet 24 ore su 24 - Fastweb, amore mio, mi manchi.
Ancora una settimana e poi sarò di nuovo una bloggeahaha... operativa, inondando la vostra bacheca Facebook di stronzate. Non lamentatevi, sempre meglio delle foto delle vacanze dei vostri amici.
Tuttavia, stamattina mi sono svegliata sorprendentemente di buonumore (cantando Tua Tua / Tua Tutta Tua Aah Ah), con una gran voglia di scrivere un post. Un desiderio talmente forte e viscerale che mi ha fatto impugnare l'iPhone - sì, sto postando dal cellulare - e iniziare a scrivere freneticamente, manco dovessi battere a macchina Il Ritorno di Misery per salvarmi la pelle. 

Sarà che mi manca la fasulla vita da blogger, sarà che oggi passa un cliente ogni ora e tra poco verrà la Morte in persona a dirmi di chiudere. Sarà la noia mortale, e tra cedere a instagrammarmi i piedi o aggiornare il blog, ho scelto la seconda opinabile opzione. Quindi adesso vi beccate un post inutile e fatevelo piacere. 


mercoledì 17 luglio 2013

LOVE AESTHETICS X BLACKBLESSED



Quando meno te lo aspetti, ecco arrivare la buona novella della giornata dal fronte moda.

Proprio quando la stanchezza da lavoro è al primo (ne seguono almeno altri due) apice della giornata e cerchi di capire se è più forte la voglia di mangiare per noia o la voglia di appoggiare la testa al muro e dormire, dopo aver infine optato per una pausa ben spesa giocando a Candy Crush, ecco che si presenta un barlume di speranza per i neuroni ormai liquefatti.
L'app di Bloglovin non è mai stata così utile: lì, davanti ai miei occhi, una visione salvifica che mette subito in moto la mia curiosità, il mio interesse e, soprattutto, fa scalpitare la fanciullina fèscion che è in me. È un'inaspettata capsule collection che rianima le mie sinapsi e mi fa gioire come un cane davanti a un osso. Bava alla bocca inclusa. 
Sto parlando del sodalizio-collaborazione tra Ivania Carpio, blogger di Love Aesthetics, e il marchio italiano BlackBlessed.

giovedì 11 luglio 2013

MENSWEAR SPRING 2014: MODA FUTURA PER L'UOMO MODERNO

Puntuale come un regionale Trenitalia, ecco la mia review della moda uomo spring 2014.

Che non esistono più i principi azzurri di una volta lo abbiamo già capito da tempo.
Che l'uomo non cura il suo aspetto fisico e – soprattutto – il suo guardaroba è ormai un antico mito, una vecchia e cara diceria del tipo “si stava meglio quando si stava peggio”.
Ho visto uomini con boccette di profumo sul proprio comodino in quantità industriali che voi umani non potete neanche immaginare. Ho visto ragazzi di vent'anni più totalmente depilati di una escort a lavoro, ho visto coetanei con t-shirt talmente scollate che Loredana Lecciso fatti più in là.

Tutta questa premessa per togliere ogni ombra di dubbio a chi, ancora, vuole credere che l'uomo se ne infischia delle mode e di tutte quelle belle cose da femminucce.
Poveri illusi.
Abbandonate ogni speranza oh voi che leggete, perché dopo questo post il vostro moroso non sarà più quello di una volta ai vostri languidi occhi.

Detto questo, possiamo iniziare a passare in rassegna alcune delle più interessanti collezioni delle menswear fashion weeks spring 2014.
E con “interessanti” intendo “che si fanno notare, nel bene o nel male”.

martedì 18 giugno 2013

Jelly shoes: le uniche scarpe estive che potete mettere su Tumblr.


Avete voluto il caldo, eh? 
Vi lamentavate del clima invernale a maggio?
E adesso?

E adesso vi beccate il caldo torrido senza dire una parola. 

Io già sudo come Paolo Bonolis.
È giunto il momento di fingere di raccogliersi i capelli per far arieggiare le ascelle e le mie gambe già si appiccicano alla sedia. 
IO ODIO L'ESTATE. 
Come se non bastasse l'afa, le zanzare, i clienti maleducati, gli uomini obesi in slippino bianco e il puzzare come un cadavere, in questo periodo dobbiamo affrontare un altro problema: LE SCARPE. 


venerdì 7 giugno 2013

DIN DON COMUNICAZIONE DI SERVIZIO #2

Si comunica alla gentile clientela che il sottoscritto blog da lunedì 10 Giugno subirà un drastico taglio alla pubblicazione dei post "settimanali".

Bella novità, direte voi, come se fossi sempre stata puntuale e molto produttiva. Ma lasciatemi spiegare.

Come ben sanno i miei fedeli seguaci (e per quelli dell'ultima ora, aggiornatevi leggendo qualche post qui) da Giugno a Settembre torno a casa dei miei, all'amato paesello in riva al mare, per lavorare. Dunque sarà impossibile per me postare in modo regolare (come se lo avessi mai fatto). Purtroppo lavorerò tutti i giorni tutto il giorno e, come se non bastasse, dove andrò non c'è l'ADSL, ma mi devo accontentare di una chiavetta della 3 che prende bene solo in posti ostili alla vita umana. E soprattutto, da contendere il possesso con l'intera famiglia. Quindi, ritenetevi mooolto fortunati se quest'estate riuscirete a leggere anche solo un post nuovo. 

CHIEDO SCUSA UMILMENTE IN ANTICIPO.


martedì 4 giugno 2013

Disquisizioni pseudo serie sull'abito per un matrimonio.


A volte succede che mentre tu hai ancora problemi sentimentali pari a quelli di una quindicenne, mentre tu hai ancora una paura cane a invitare un tipo a prendere un caffè e mentre tu non puoi fare a meno di piangere sulle note di Tiziano Ferro, ecco succede che una tua amica si sposa. 
E, badate bene, non è un'amica a caso, no signori, è L'Amica, quella che conosci da anni, quella che si è accollata la tua sbronza molesta, offrendoti la sua spalla su cui piangere e deprimerti; è quella con cui ti sei finta ventenne per rimorchiare ragazzini di diciassette anni, quella con cui scambi file audio di Fabri Fibra, Tiziano Ferro e Missy Elliott su Whatsapp, quella con cui hai cantato Sk8er Boi al karaoke, quella che al liceo ti masterizzava i cd e allegava anche la copertina stampata. È quella che ti ha insegnato che volere è potere, che se vuoi una cosa basta andare e prendersela, ma soprattutto, è quella che è volata a Kyoto, si è presa un gran colpo di testa per un tipo (primo bacio con sottofondo di Rude Boy di Rihanna, non so se mi spiego), senza pensarci troppo l'ha seguito a New York e dopo solo venti giorni ha detto si! alla sua proposta di matrimonio. Può sembrarvi pazza? Forse lo è, ma chi se ne frega, è proprio questo il bello!

Non vi sto a raccontare i dettaglio matrimoniali della mia amica, ma vi basta sapere che il lieto evento sarà a fine Settembre, leggere tra le righe "tempo imprevedibile", e in comune, quindi "ma che ce frega ma che ce 'mporta di scolli ampi e spalle scoperte". 
Una sola domanda:
CHE CAZZO MI METTO?


venerdì 31 maggio 2013

Imperfect by Belen: sfida accettata.


Sogno proibito degli italiani, modella, showgirl, bellezza pluri-paparazzata e pluri-chiacchierata per la sua storia con Fabrizio "Non Perdona" Corona, reputazione da rovina famiglie e di ruba fidanzati altrui, presentatrice televisiva, ballerina in prima serata, protetta di Maria de Filippi, amante di Stefano De Martino, di nuovo pluri-chiacchierata su tutti gli spettegules italiani, incinta e poi felicemente mamma. 
Questo e molto altro è Belen Rodriguez. Ma poteva forse fermarsi qui la nostra eroina? Ovviamente no e in cosa si è voluta cimentare? In quale ambito artistico ha voluto nuovamente mettersi in gioco? Nel campo in cui tutti possono riuscire dopo aver fallito nella vita, se hanno soldi e agganci giusti: la moda, of course.

Ebbene si, è fresca di stampa la notizia che la Rodriguez ha lanciato la sua linea d'abbigliamento !m?erfect (Imperfect per chi non lo avesse capito), in collaborazione con il direttore creativo di Five Season, Fabio Castelli. Dopo solo quarantacinque giorni dalla nascita del figlio Santiago (avuto con il compagno Stefano), invece di godersi la maternità, Belen ha deciso di non perdere tempo e di lanciarsi subito a capofitto in un nuovo progetto.
E così venerdì 31 maggio 2013, presso l'hotel Magna Pars di Milano, ha preso luogo l'attesissima (?) sfilata che ha definitivamente lanciato la neo stilista argentina nel mondo della moda. 


martedì 21 maggio 2013

COLOUR MUTATION LAB: DIESEL + VICE ABBÒLOGNA.

A volte cedo alla tentazione di fare la fashion blogger brava e diligente. Fortuna per voi, oggi è uno di quei giorni in cui mi sento in colpa per le troppe stronzate che scrivo e decido di fare la persona seriahaha. O almeno ci provo.

Cosa mi ha spinto davanti al pc con questa buona intenzione? Cosa, per amor di Dio, cosa mi ha fatto prendere simile decisione? Presto detto:

OGGI, 22 MAGGIO COLOUR MUTATION LAB @ DIESEL STORE BOLOGNA.


L'evento, organizzato da Diesel e da Vice, è l'occasione per il brand italiano di lanciare e presentare in anteprima a noi gggiòvani la nuova collezione fall-winter 2013-14. Come se non bastasse, durante l'evento sarà possibile accaparrarsi una t-shirt esclusiva realizzata "in laboratorio" proprio sul momento. Se la faccenda non vi è chiara, non vi preoccupate, anch'io non ho ben capito, e proprio per questo sarà meglio partecipare per far luce sulla situazione. Poteva finire qui? Ovviamente no. La serata sarà allietata dal live set di Walter Ego (UK) e, in apertura, Echio. Abbiamo finito? No, signori: alcol per tutti da Asahi!

Ricapitoliamo: 1) evento Diesel, mica da buttare quindi, 2) in collaborazione con quei mattacchioni di Vice, 3) anteprima collezione fw 2013-14, 4) t-shirt in esclusiva per l'evento, 5) live set e 6) drink. Last but not the least, 7) l'evento è finalmente a Bologna.

Perché dico finalmente? Ma perché non c'è mai una cippa a Bologna di eventi simili e adesso che ne abbiamo uno sotto i portici guai a voi se mancate, che se poi vi sento dire "..mai un cazzo di moda abbòlo (a Bologna ndr).. mica è Milano, che palle.." mi incazzo.

Qui trovate anche il link all'evento Facebook, così potete mettere Partecipo e far vedere agli amichetti che siete inseriti nella scena giusta. 


A titolo informativo, io sarò quella vestita di nero, sola in un angolo con l'iPhone in mano a far finta di whatsappare con qualcuno. Non mordo, venite a salutarmi!



COLOUR MUTATION LAB 
@ Diesel Store Bologna, via Clavature 14
Mercoledì 22 Maggio 2013
Ore 19:30/22:00
Supported by Eventeria e Associazione Culturale Peacocklab. 


Cecilia.


ps Visto che vi conosco come le mie tasche, ci tengo a dire che non sono stata né contattata né pagata (mammagari oh) per scrivere questo post. Si tratta di un evento interessante nella mia città e mi sembrava giusto condividerlo con voi (perché vi voglio bbéne). 

lunedì 20 maggio 2013

BRITNEY SPEARS FOR OOHLALA BLOG

Foto di repertorio 

Qualche giorno fa è uscita la versione demo del prossimo singolo di Britney Spears (fuori il 16 Giugno) per la colonna sono del film Smurfs 2, il secondo lungometraggio dei Puffi.
Dopo un ritorno col botto al fianco di Will.I.Am con il super singolo Scream and Shout, che ci ha fatto ballare come dei pazzi per tutto l'inverno - inutile negare, vi abbiamo visto tutti -, mi aspettavo qualcosina di più accattivante dalla reginetta del Pop. Insomma Britney, dopo i tuoi turbolenti trascorsi non puoi adagiarti sugli allori per una canzone fortunata, sbrigate a sfornà qualche canzone degna di te. Ma prendiamo quello che passa il convento e accontentiamoci della canzone per i Puffi. Per chi non l'avesse ancora ascoltata, ecco a voi:


via Dis Magazine

venerdì 10 maggio 2013

Consigli non richiesti: Get the Baldracca Look!


Correva l'anno Duemilanove, o Duemiladieci, un venerdì sera di ordinaria follia, io e le mie due amiche eravamo pronte e cariche per far baldoria. All'ultimo minuto si aggrega a noi un mio carissimo amico (d'ora in avanti, per voi Il D.). Era la prima volta che usciva con la mia compagnia e rimase alquanto colpito dal nostro gruppetto di ragazze. 
Il giorno seguente Il D. mi confidò che trovava i nostri look "da battaglia" abbastanza eccentrici, accattivanti, forse un tantino imbarazzanti, forse un po' eccessivi, eccetera eccetera. In sostanza, pensava che fossimo vestite da battone. 
Mi disse addirittura che, camminando per la strada con noi, si sentiva in imbarazzo e quando una macchina della polizia ci era passata accanto a passo d'uomo, si era volutamente allontanato da noi perché pensava ci avessero scambiate per prostitute. 

Uomini.

Da quella sera Il D. ha iniziato a chiamarmi Horror Battona, espressione azzeccatissima se si vuole dire alla propria amica che bèh insomma ti vesti un po' da.. come dire, un po' da.. da troia ecco. E come dargli torto? Ai suoi occhi non apparivo come una signorina casa et chiesa, ma, povero caro, ignaro di come funziona il mondo femminile, pensava inoltre che mi vestissi con le prime cose (brutte e sbagliate, per lui)  che mi capitassero tra le mani. Una calza strappata qui, una borchia là, un po' di pelle nera qua e là, e il gioco era fatto. 

Uomini. 


giovedì 11 aprile 2013

ODE ALLE SCARPE BRUTTE



Il brutto è bello, si sa. 
Il brutto ha quel fascino incompreso che pochi colgono, quel non so che attraente, ipnotico e che rapisce lo sguardo e lo spirito. Il diversamente bello è una dimensione a parte, con proprie regole, e che segue fili logici sfuggenti alle menti ancora troppo ancorate alla vanità apparente del reale. Il brutto colpisce dove l'occhio pigro non vede o non vuol vedere, perché facile decantare la bellezza di una rosa rossa in primavera, impresa ben più ardua è accarezzare la velata beltà di un posacenere sporco sul tavolo di un bar. 

Il compagno di classe un po' sfigato, un po' bruttino, che però ci piace. Quell'opera d'arte incomprensibile, disordinata, "però è arte" e ci piace. Quel cane tanto brutto, quanto bello, che sembra un formichiere, che però ci piace.
Io, ad esempio, ho un debole per i palazzi brutti. Proprio quelli brutti brutti che non si possono guardare, gli edifici-mostri urbani che sorgono ai margini delle vostre strade, quelle colate di cemento che solo a stargli vicino è subito claustrofobia e mancanza d'aria. Ecco, a me piacciono e passerei intere giornate a fotografarli. Più sono pesantemente geometrici, incolori, incombenti e in aperta guerra con ciò che li circonda, più mi fanno impazzire.
E poi ho un'altra ossessione malata: LE SCARPE BRUTTE.


mercoledì 3 aprile 2013

Chi non ha soldi ha buon Adobe Photoshop

Signori Dolce e Gabbana, non credete che i vostri sobri bijoux siano fatti apposta per me? 

La verità è che non metto foto di come mi vesto perché scoprireste che sto in pigiama (tipo lui) più del tempo concesso a una ragazza della mia età. E poi sono sei mesi che non faccio shopping. Ma meglio per voi, se potessi vestirmi come nella mia mente vi farei vergognare delle vostre felpe Kenzo. Ma non voglio arrecarvi simile trauma, quindi continuo a stare in pigiama. 
Sono il corrispettivo blogger del parrucchiere medio, che ha notoriamente sempre dei capelli di merda nonostante il suo lavoro. 

Tuttavia, a volte mi fermo a pensare, con lo sguardo vuoto verso il soffitto, che questa triste realtà non si addice assolutamente alla mia persona, a me, fashion blogger di fama paesana. Trovo ingiusto che io non possa vestirmi da super figa ed essere fotografata per questo, e trovo ancor più vergognoso che nessuno mi regali vestiti da sfoggiare, nonostante i miei numerosi articoli su Frizzifrizzi.it di supporto a nuovi brand. Ma accetto volentieri anche magazine indipendenti e libri illustrati, sappiatelo.

Detto questo, vi confido che spesso, molto spesso, mi piace immaginarmi in abiti lussuosi, sfilare sotto i portici di Borgo San Pietro con vestiti da urlo, completi trendissimi, pencil skirt che non hanno bisogno di modifiche e pantaloni dal taglio maschile perfetti. Basta minigonne di H&M, vestitini succinti da ragazzina di sedici anni e scarpe logore, basta!
Molte volte cedo a frivoli pensieri del tipo "fossi ricca mi venderei ai peggiori trend del momento, in barba al second-hand e alla parsimonia" e poi "che si fottano il consumo intelligente e lo stile personale" e infine "Fashion victim is the way!"
Ma si, che male ci sarebbe? 
Inutile additare con le fiamme negli occhi le varie trendsetter che si vestono monomarca, come uscite dall'ultima sfilata di turno, per poi scadere nel più classico "mi passasse i vestiti Miuccia Prada anch'io mi vestirei bene". Un po' come "questa opera d'arte potevo farla anch'io". Mbè, non l'hai fatta. E Miuccia Prada non ti passa i vestiti. 
Che poi, mica è così semplice vestirsi con gli abiti regalati, devono azzeccare la taglia, eh. 


giovedì 14 marzo 2013

Consigli non richiesti di Cecilia: Guardaroba Perfetto.




Io ci provo a essere una fashion blogger credibile, ma non sono troppo brava.
Mi impegno con anima e corpo a farmi piacere abiti iper colorati, iper fantasiosi, iper eccentrici, ma alla fine esco sempre di casa con una mise più nera della pece. 
Ci provo ad apprezzare le sneakers di Isabel Marant, ad ascoltare Lana del Rey, a farmi piacere Peter Pilotto e a trovare fantastica! Anna dello Russo, ma proprio non ci riesco.
Mi sono fatta anche un profilo Instagram ( @santa_cecilia ) per darmi un tono: mi faccio le foto allo specchio, mi instagrammo i piedi dall'alto per far vedere lo spazio tra le gambe (che va tanto di moda ultimamente ndr) e mi faccio autoscatti con personaggi famosi, ma il mio ruolo di fashion blogger non decolla, nessuno mi prende sul serio. Giustamente.
Ogni giorno mi dico di dover fare post più seri, "socialmente utili", tipo promuovere qualche marca di dubbio gusto perché mi è stato chiesto esplicitamente, oppure consigliare prodotti beauty di cui non me ne frega un cazzo o pubblicare solo foto dei miei look per ispirare le mie lettrici. E invece no, finisco sempre per scrivere a ruota libera e non mi impegno nemmeno troppo a sembrare simpatica. E aggiorno il blog ogni morte di Papa. 
Perdonatemi.

Tuttavia c'è chi crede in me.


martedì 5 marzo 2013

Hedi Slimane vai a zappare la terra.


Ebbene si, siamo alla frutta. E marcia, a quanto pare.

Il tweet di La Zitella Acida ha dato voce a un pensiero che si annida nelle menti di molte di noi: la collezione fall-winter 2013 di Hedi Slimane per Saint Laurent fa schifo.

Mettendo da parte i pareri e le critiche di riviste patinate e note che, come sempre, fanno passare per oro anche la merda griffata, il parere popolare boccia senza pietà l'ultimo lavoro di Slimane, associandolo addirittura a una brutta copia di una collezione di Topshop. 
E come dargli torto? 
Ma facciamo un passo indietro.

Per chi non lo sapesse, Hedi Slimane ha debuttato nella womenswear della maison francese in occasione delle spring-summer 2013, dopo la dipartita di Stefano Pilati (2002-2012) che, scusate il francesismo, ha letteralmente fatto il culo a tutti e ha fatto brillare di luce propria il marchio YSL. Stefano io ti amo, lo sai. 
Hedi Slimane sale al comando dell'azienda ed è subito smania di massa ed eccitazione in attesa di vedere i suoi (capo)lavori da YSL. Perché Slimane non è proprio l'ultimo stronzo del fashion business, ha un background di tutto rispetto, un estro creativo invidiabile e, soprattutto, quella dark-rock-ribelle-cool attitude che piace tanto a noi vittime del fascino del lato oscuro della moda. E che ci fa sentire tanto alternative e intellettuali.
Dunque, le premesse per una nuova unione lavorativa-creativa col botto c'erano tutte. 
E invece no, qualcosa è andato storto. 


domenica 17 febbraio 2013

La Rivincita delle Tamarre


Puntuale come un brufolo sul mento alla vigilia del ciclo mestruale, anche questo Febbraio è arrivato il tempo delle Fashion Weeks. Come sempre (credo) la prima ad aprire le danze è stata la Settimana della Moda newyorkese e subito un'esplosione di Bryan Boy in erba e tipe nude che fanno a gara a chi ha più bigiotteria tra i capelli. Ma a noi gente normale queste cose non interessano.
Noi pensiamo ai vestiti, noi. 

Detto tra me e voi, la Fashion Week di New York, negli ultimi anni, è diventata una delle mie preferite. Non a caso ci sono brand del calibro di Proenza Schouler, Alexander Wang, 3.1 Philip Lim, Helmut Lang e tanta altra bella gente che mi fa battere il cuore. 
Nella mia Top Ten delle sfilate da non perdere assolutamente sono entrate a pieno titolo le Gemelle Olsen con il loro marchio The Row (leggete qui) e, new entry, Victoria Beckham.
Scelte discutibili? Gusti imbarazzanti? Probabile, ma non fatevi fuorviare dall'immagine anni Novanta/primi Duemila che avete di queste donne, perché adesso sono delle stiliste a tutti gli effetti. E anche brave.
Forse nelle loro collezioni Victoria, Mary-Kate e Ashley ci mettono solo il nome, prendendosi tutta la gloria di lavori sottopagati di qualche neolaureato alla Parsons, chi lo sa, ma mi piace pensare che sia tutta farina del loro sacco. Lasciatemi sognare. 
Detto questo, passiamo alle loro collezioni per la fall/winter 2013.


martedì 29 gennaio 2013

Consigli non richiesti per il Primo Appuntamento.


Anche oggi voglio allietare la vostra giornata scrivendo a sproposito, come mio solito, su un argomento che non è di mia competenza. Moda? Musica? No, peggio: AMORE.

Premessa: ho la vita relazionale-sentimentale di un cucchiaino. Senza offesa per tutti i cucchiaini di questo mondo. Come se non bastasse, la mia sacra guida e fonte d'ispirazione nelle questioni amorose è Beverly Hills 90210. Quindi potete ben capire il mio grado di competenza a riguardo.


giovedì 24 gennaio 2013

Giovane, carina e disoccupata.

Quando non si ha Photoshop sul Mac, ma non ci facciamo mancare le app hipster sceme sull'iPhone. 

Tutti coloro che mi conoscono o che semplicemente hanno avuto la malsana idea di seguirmi su Twitter sanno molto bene che da Settembre sto cercando lavoro. E non intendo Il Lavoro della Vita (per quello ci vuole tempo e un'accurata strategia sociale), ma un semplice impiego. Dopo circa sei anni di lavoro stagionale presso l'azienda di famiglia come edicolante/cameriera è giunto il momento di farsi una propria vita economica. 
A cosa potevo mai puntare? Commessa di negozio. 
Per motivi forse stupidi e a causa di lunghe elucubrazioni mentali che mi sono fatta sono giunta a questa (ovvia?) conclusione. E poi, parliamoci chiaro: non vado pazza per i bambini, non ho un buon rapporto col cibo&Co. (solo con dolci e pasti per la colazione/merenda, ma a quel punto avrei altri problemi), detesto parlare al telefono e non voglio lavorare in un bar, no. Mi piacerebbe lavorare in una libreria, ma non credo che questo possa aiutarmi nell'arricchire il mio imbarazzante CV (in vista de Il Lavoro della Vita). Insomma, morale della storia, ho optato per commessa. 
Ho evitato (per adesso) le più note boutique monomarca e ho personalmente stilato una lista dei negozi "giusti" (secondo la mia testa) a cui mirare, accuratamente selezionati in base a rigidi criteri (sempre secondo la mia testa) e suddivisi in tre livelli in base al loro grado di desiderabilità/validità.

Eccomi Fornero, sono una giovane italiana choosy!

Come ben potete immaginare sono sempre senza lavoro. 

Tuttavia il mio continuo girovagare in solitaria in lungo e in largo a portare CV non è stato del tutto tempo sprecato. Infatti ho avuto modo di farmi una cultura non indifferente su i negozi che popolano Bologna e che adesso voglio condividere con tutti voi.
Ecco alcuni dei negozi che non mi hanno voluta come commessa, ma, siccome io credo nel Karma e sono una brava persona, che meritano comunque di essere segnalati. 
Prendete e divulgate. 

venerdì 11 gennaio 2013

Venticinque anni e sentirli.

E' finalmente arrivato, oggi è il mio compleanno!

Chi se lo fosse dimenticato dovrà subire la mia atroce vendetta e farsi perdonare con un regalo, ma anche un mazzo di margherite è più che gradito. Questo è il minimo che dovete fare per espiare la colpa ed essere cancellati dalla mia lista nera Brutte Persone. 
Che poi, come si fa a dimenticare il mio compleanno? Son messi che dissemino il blog di velati messaggi subliminali!

Inoltre sono VENTICINQUE ANNI, mica noccioline! 
Un quarto di secolo, un traguardo della vita, i quindici anni della maggiore età. Adesso sono abbastanza matura per lamentarmi della vita, ma abbastanza giovane per continuare a portare minigonne da minorenne. Posso fare vanto delle mia esperienze, dei miei trascorsi, della saggezza tipica dei venticinque anni, continuando tuttavia ad avere comportamenti da adolescente cerebrolesa per ogni piccolo problema di vita quotidiana. Ma si può, è tutto giustificato! Sono nel limbo dell'esistenza! Quando arriverò ad avere ventisei anni forse inizierò a farmi qualche domanda e ad avere qualche pensiero in più.
Ma oggi è il mio compleanno e non ci voglio pensare! Il mondo è bello, la vita è meravigliosa, gli unicorni volano nel cielo, piove cioccolata, gli abiti di Givenchy si trovano al mercato per pochi soldi e gli Uomini Romantici non si sono estinti nell'82. 

Ovviamente sto dicendo delle boiate pazzesche e ne sono consapevole, non vi preoccupate. 


lunedì 7 gennaio 2013

La falsa favola del mondo Curvy

Eccomi.

Sono tornata a Bologna oggi pomeriggio, giusto in tempo per arrivare a casa e piazzarmi sul divano per vedere Fringe. Il viaggio, quelle simpatiche come un calcio nei denti quattro ore e mezza in treno, è andato tutto nel verso giusto, se non fosse per una piccola variazione della mia routine che mi ha colta di sorpresa alla stazione di Firenze Rifredi. 

Dovete sapere che io adoro viaggiare in treno. O meglio: io adoro viaggiare in treno se non ho bagagli ingombranti o un numero superiore a una borsa con me, se non devo fare più di un cambio, se non devo aspettare per più di mezz'ora la coincidenza, se l'ansia di perdere o dimenticare qualcosa non mi assale all'improvviso, se ho l'iPod carico, se non ci sono bambini che piangono, truzzi con musica truzza a tutto volume e cinesi che urlano al telefono, e soprattutto io adoro viaggiare in treno se non si tratta di un treno Trenitalia. 
Capite bene che il mio amore per i viaggi in treno muore ancor prima di mettere piede in stazione. Ma visto che non sono ancora ricca e famosa per permettermi un jet privato, devo far buon viso a cattiva sorte. Le armi per affrontare alla meno peggio il viaggio sono: sfondarsi le orecchie di musica propria e fantasticare su improbabili videoclip o concerti impossibili, un libro fidato oppure fissare un punto a caso con sguardo vacuo ed espressione ebete interrogandosi sulla propria vita per almeno tre ore. Fondamentale è la primissima regola che mi impongo da sempre per gli spostamenti con mezzi pubblici: sguardo basso, bocca chiusa e mai, per niente al mondo, incrociare lo sguardo con qualcuno. Il treno è una giungla, è pieno di persone che hanno un bisogno viscerale di parlare, parlare e parlare quando si trovano chiuse in una carrozza. Persone che non riescono a stare in silenzio per più di due minuti e che cercano una vittima da seviziare. 
Si, sono una di quelle che alimenta l'indifferenza urbana in epoca moderna, una di quelle che gli opinionisti in tv additano come mostri delle nuove metropoli che uccidono la comunicazione interpersonale, i valori, gli affetti, la solidarietà e tante altre belle cose tipo si stava meglio quando si stava peggio e viva il paesello. Sono una brutta persona. 

Tuttavia, questa volta qualcosa è andato storto. 
Non so bene cosa, evidentemente ho abbassato la guardia distraendomi a guardare le scarpe della tipa accanto a me e quando ho sentito "Il mio treno ha fatto ritardo di 15 min" d'istinto ho risposto "Anche il mio!". E quando la stessa voce ha pronunciato "Devo andare a Bologna, speriam vada tutto bene" non mi sono trattenuta e ho urlato "Anch'io!".
Ormai era fatta, senza accorgermene avevo conquistato una compagna di viaggio. 


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